La manovra triennale 2009-11 sarĂ di circa 36 miliardi di euro. Lo ha detto il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, nel corso di un’audizione alla Camera. «La manovra correttiva strutturale sarĂ eccedente i 10 miliardi alll’anno per tre anni. Probabilmente si arriverĂ a 12 miliardi annui per il triennio in ragione del peggioramento della congiuntura prevista prevista che vede previsioni di crescita ridotte». Brunetta ha detto che la manovra correttiva seguirĂ il percorso tracciato dal governo Prodi con la Ue per arrivare al pareggio di bilancio nel 2011.
DECRETO CORRETTIVO – Il decreto correttivo che arriverĂ il 18 giugno sarĂ un mix di antibiotici e vitamine, ha annunciato il ministro. In arrivo tagli, ma anche liberalizzazioni e privatizzazioni, a partire dalle public utilities. «Il decreto sarĂ di antibiotici e vitamine. Antibiotici per correggere le dinamiche di finanza pubblica che sono in peggioramento e vitamine perchĂ© non basta dare solo antibiotici». Poi, accanto al decreto, che sarĂ accompagnato da un disegno di legge e una delega, «ci saranno anche altre vitamine: dalla semplificazione al miglioramento del lavoro pubblico e della contrattazione», ha aggiunto il ministro.
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE – Il ministro Brunetta ha riferito che l’obiettivo del suo ministero è di «partecipare al decreto di correzione strutturale della finanza pubblica» che sta mettendo a punto il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, «e accompagnarlo con un disegno di legge e un ddl delega: un pacchetto per un piano industriale e di riforma del lavoro pubblico e dei contratti. Il tutto», ha spiegato Brunetta, «deve procedere in maniera coesa e convergente per la eliminazione degli sprechi del settore e per il suo rilancio» in modo da risparmiare 40 miliardi in 3-5 anni.
STATALI – Brunetta ha annunciato per martedì prossimo un incontro con i sindacati confederali e le categorie «per discutere e approfondire il lavoro che stiamo facendo sulla riforma della pubblica amministrazione. Il rapporto con i sindacati è continuo».
CLASS ACTION – La possibilitĂ di fare ricorso alla class action potrebbe essere estesa anche al settore pubblico, ha detto il ministro, «dove perĂ² a chi perde non viene chiesto di pagare il danno, ma va a casa. Se i cittadini vedono che un ospedale non funziona, una scuola non funziona, fanno un’azione giuridico-amministrativa e in breve tempo se i dirigenti e i politici competenti perdono, vengono commissariati e vanno a casa».
