LA POLITICA ESTERA – Il presidente uscente ha poi espresso alcune valutazioni su questioni internazionali e interne. Quanto alla crisi mediorientale, ha spiegato che a suo parere Israele «ha il diritto di difendersi», ma ha messo in guardia lo stato ebraico dal rischio che le azioni militari creino vittime civili. Per Bush «il modo migliore» per fare cessare le violenze in Medio Oriente è di lavorare con l'Egitto per fermare l'ingresso illecito di armi a Gaza: «I paesi che contrabbandano armi a Hamas devono fermarsi«, ha detto il presidente americano secondo cui Hamas, «così come al-Qaida e altri gruppi estremisti» usano la violenza per impedire la nascita di stati indipendenti e democratici. E quanto a quelli che in altre occasioni erano state ribattezzate «Stati canaglia», Bush ha evidenziato come Iran e Corea del Nord siano ancora pericolosi. Quanto all'Iraq, ha ribadito di considerare un errore l'aver dichiarato «missione compiuta» nel maggio 2003, quando la vicenda irachena, malgrado l'abbattimento del regime di Saddam, era ancora lungi dall'essere conclusa, e ha ammesso di non essere in grado di promettere che in quel Paese la democrazia riuscirà a sopravvivere alle tensioni di matrice interconfessionale in Iraq.
«UN CAFFE' PER LAURA» – Bush non vede per sè un ruolo politico nell'immediato futuro: «una volta che me ne andrò dalla Casa Bianca – ha precisato – uscirò di scena per davvero e non mi intrometterò più». Se ne andrà in Texas («dove mi sento pronto a guardarmi allo specchio senza vergogna») e cambierà completamente esistenza: «È difficile prevede cosa proverò: sarà l'inizio di una vita nuova. So soltanto che comincerò la giornata portando il caffè a Laura».
«IN PRIMA FILA PER OBAMA» – E quanto a Obama ha spiegato che «non avrei mai pensato un giorno di un vedere un presidente nero» e quindi quello in cui presterà giuramento sarà «un giorno meraviglioso» e «io sono orgoglioso di avere un posto in prima fila». Per Bush l'elezione del candidato democratico «è il segnale di quanta strada questo Paese abbia fatto sulla questione razziale, anche se resta ancora molto da fare». E poi ha aggiunto: «Obama ha la sua famiglia accanto, per questo motivo non si sentirà mai solo».