Negli Stati Uniti «si è innescata una reazione a catena» partita dai problemi del mercato immobiliare e subprime e ora «il paese deve affrontare una grave crisi finanziaria». Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti George W. Bush parlando alla Camera di Commercio americana: «Gli americani vogliono sapere che effetto avrà la crisi e come il governo intende risolverla», ha detto Bush, spiegando che le azioni intraprese dalla Federal Reserve e dal dipartimento del Tesoro americano «richiederanno del tempo» prima di produrre i risultati desiderati, ma gli americani «possono avere fiducia nel fatto che la situazione sarà risolta».
Gli Stati Uniti, inoltre, «stanno collaborando in modo stretto con i partner oltreoceano», come auspicato «durante le riunioni del G7 e del G20» della scorsa settimana a Washington. Il tema della collaborazione, anche alla luce dell’azione coordinata delle Banche Centrali internazionali, è stata il filo conduttore dei lavori del G7, Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale della settimana scorsa: «Se non avessimo agito in modo deciso, la crisi avrebbe avuto effetti ancora più gravi sui contribuenti», ha detto Bush.