HARARE – Ha speso 53mila euro per poter uccidere (legalmente) un elefante. Non un elefante qualsiasi ma quello più grande di tutto lo Zimbabwe, o almeno il più grande che si era visto nel paese africano negli ultimi 30 anni.
Protagonista della discutibile (eufemismo) impresa un cacciatore tedesco. Scrive il sito del quotidiano Telegraph, che l’elefante in questione, un maschio di più di 50 anni è stato abbattuto lo scorso 8 ottobre in un’area riservata alla caccia privata vicino al Parco Nazionale Gonarezhou, nel sud dello Zimbabwe.
Per l’impresa il cacciatore tedesco ha sborsato 39.000 sterline (circa 53.000 euro) per avere il permesso di cacciare nella zona e uccidere il povero elefante. L’uomo ha girato l’area per oltre tre settimane, sempre accompagnato da una guida del luogo. Il cacciatore era arrivato in Zimbabwe con l’obiettivo di abbattere i “grossi cinque”: un leone, un bufalo, un leopardo, un rinoceronte e un elefante.
Dopo il caso del leone Cecil, insomma, ucciso dal dentista statunitense Walter Palmer un nuovo caso destinato a scuotere l’opinione pubblica. Sempre in Zimbabwe, sempre caccia, sempre ruolo decisivo delle guide del posto. Cecil – ucciso con arco e freccia – era molto conosciuto nel Parco Nazionale Hwange ed aveva un collare con un gps poichè faceva parte di uno studio dell’Università di Oxford sui leoni. Palmer ha negato inoltre che Cecil, dopo essere stato raggiunto da una prima freccia abbia vagato ferito per 40 ore nel parco prima di essere finito con un colpo di fucile: il leone, ha detto il dentista, è stato trovato il giorno dopo ed è stato ucciso con un altro colpo di freccia.