È stato condannato a morte per impiccagione l’imprenditore edile e parlamentare egiziano Hisham Talaat Mustafa, riconosciuto colpevole di aver pagato due milioni di dollari a un ex agente della sicurezza, Mohsen el Sukkari – anch’egli condannato a morte -, per l’uccisione della cantante libanese Suzanne Tamim, il 28 luglio 2008 a Dubai.
SCONTRI – Alla lettura della sentenza, alla Corte d’Assise del Cairo ci sono stati momenti di tensione: il fratello dell’imprenditore, Tarek, ha aggredito fotografi e operatori che inquadravano gli imputati danneggiando macchine fotografiche e telecamere. Il padre di Sukkari, il generale Mounir el Sukkari, è crollato in un pianto dirotto e poi è svenuto. All’esterno dell’edificio – nel centrale quartiere di Abdeen – ci sono scontri tra sostenitori di Mustafa e agenti di polizia che impedivano loro di entrare. Il presidente della Corte ha comunicato che la sentenza definitiva, con le motivazioni, sarà resa pubblica il 25 giugno, quando il Gran Muftì d’Egitto la ratificherà, secondo la procedura prevista.
