Calcio e tv/ Calano gli abbonati allo stadio e aumentano quelli che col decoder si vedono la partita sul proprio divano di casa

Aumenta il consumo di calcio in televisione. Gli italiani infatti preferiscono sempre di più vedere la propria squadra del cuore davanti alla televisione sul divano di casa, grazie ai vari decoder che il mercato offre. Sky viaggia verso i 5 milioni di tifosi abbonati , Mediaset Premium verso i 2 e Dahlia Tv, la piattaforma de La 7 che fa capo alla Telecom, ha raggiunto la quota dei 400 mila abbonati. La pay tv in Italia è stata introdotta nel 1991: se in Inghilterra si può assistere solo a circa il 50% del campionato in televisione, qui da noi la visione del campionato è praticamente integrale già dal 1999.

L’aumento dei tifosi che guardano la propria squadra del cuore davanti alla tv, non ha portato ad un calo delle presenze negli stadi: la media di quelli che vanno allo stadio, è infatti passata dai 23095 del campionato 2007/2008, ai 25117 di quello scorso. La gente sembra sempre più preferire lo stadio per gli eventi singoli come le grandi partite, fenomeno che secondo molti porterà all’estinzione del tifoso da stadio.

Spiega Giovanni Palazzi della Stage Up, struttura che opera per quei soggetti che vogliono investire nell’economia dello sport: «Lo sport in tv senza tifo sembra nudo e perde appeal. Oggi un abbonato non ha grandi vantaggi. Risparmia qualcosa, ma poi si trova uno stadio vecchio, senza servizi. Di certo non all’altezza dello spettacolo. La tv invece offre particolari, dettagli. Oggi non c’è confronto». La Stage Up ha appena terminato uno studio sul consumo mediatico in cui è emerso che tra i tifosi, il 39,7% sceglie Sky e il 22,5% sceglie Mediaset; insomma, come detto il tifoso guarda sempre più la partita sul divano, e lo stadio diventa sempre più un luogo da big match, per tifosi saltuari.

I ricavi dei club negli anni 80 erano tutti legati agli incassi, oggi sono tutti prevalentemente legati ai diritti tv che assorbono il 60% degli introiti (863 milioni) su di un totale pari a 1421 milioni di euro. I biglietti e gli abbonamenti oggi rendono solo il 10% dei ricavi (185 milioni) e il resto dei ricavi sono gli sponsor (quelli ufficiali sfiorano i 68 milioni e sono calati del 7,2% rispetto all’anno prima), le scommesse e il merchandising.

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Lorenzo Briotti