“E’ una emozione diversa, avere vinto lo scudetto ed averlo fatto vivendolo insieme ai giocatori e non vedendoli giocare in campo. Stare al fianco loro in un’emozione all’unisono e questa e’ stata la differenza con le altre volte: di viverlo insieme a loro e di essere felice grazie a qualcun altro che ringrazio”. Così comincia il dopo scudetto nel racconto dell’agenzia di stampa Agi.Â
Massimo Moratti, dalla club house di Appiano Gentile commenta il diciasettesimo scudetto conquistato dall’Inter con tre giornate d’anticipo, grazie alla sconfitta del Milan ad Udine e quindi prima che i nerazzurri scendano in campo domani sera al “Meazza” contro il Siena. “Io ho capito che stavamo per vincere il campionato al 49′ della partita di Udine”, afferma Moratti che proprio oggi festeggiava il suo sessantaquattresimo compleanno. “Fa piacere, ma e’ un regalo esagerato – dice – pensavo arrivasse il giorno dopo, ma e’ un regalo fatto con tanto affetto anche da Juve, Milan, Udinese, un grazie a tutti loro” aggiunge sorridendo.
A chi gli ricorda che adesso l’Inter ha 17 scudetti cosi’ come i cugini del Milan, il patron nerazzurro, lapidario risponde: “Ognuno pensa ai suoi. L’Inter fa la sua strada e spero di arrivare presto al diciottesimo”. Poi, arriva il momento dei complimenti alla squadra: “Questo scudetto vuol dire che la squadra ha spirito di sacrificio notevole nonostante sia cambiato l’allenatore. La societa’ e’ stata brava a tenere lo stesso atteggiamento, di farlo trovare bene e di fare il suo lavoro senza problemi. I giocatori sono fortissimi, sono seri perche’ non e’ facile trovare la giusta motivazione dopo tre scudetti”, sottolinea Moratti. “Poi, devo ringraziare Mourinho perche’ e’ l’unico allenatore straniero in Italia e venire all’Inter che non e’ certamente super aiutata da certi punti di vista, non e’ facile. Io lo ringrazio e visto che ha il vizio di vincere due anni di seguito spero che continui anche qui con noi”. Alla domanda a chi vuole dedicare questo scudetto, Massimo Moratti, ricorda il padre Angelo: “la voglio dedicare a mio padre che nella sua gestione ha vinto tre scudetti e due Coppe dei Campioni. Mi fa piacere che il nome Moratti possa essere significativo per la storia dell’Inter”, sottolinea e poi prosegue dedicandolo “ai tifosi che soffrono con noi. Ai giocatori che hanno trovato la giusta motivazione per reggere in una situzione del genere e superare le difficolta’ incontrate. Il nostro e’ un campionato a 20 squadre, esagerato, dove le squadre arrivano stanche a fine stagione, invece i i nostri sono riusciti a reggere ed arrivare allo scudetto. Sono stati bravi”. “Ogni scudetto ha una sua bellezza e questo e’ al momento quello per cui sto gioendo di piu’ – continua Massimo Moratti – ma tutti gli scudetti sono belli, dal primo all’ultimo di questi quattro”. E con quattro titoli di fila l’Inter di fatto entra nella storia. “Non ho fatto altro che il mio dovere – prova a minimizzare il presidente nerazzurro – e se e’ successo, se siamo entrati nella storia del calcio, devo dire
