Il caro gasolio continua a far montare le proteste. Questa volta sono i camionisti spagnoli che da alcune ore hanno iniziato uno sciopero a oltranza: dopo l’appoggio dei trasportatori francesi, si sono uniti alla protesta anche i camionisti portoghesi, ma si registrano anche episodi di violenza, con diversi camion che hanno provato a passare i blocchi e hanno avuto il parabrezza o le luci sfasciati o le gomme tagliate.
Molti camion danneggiati sono stati abbandonati alla frontiera franco-spagnola, dove si sono create file lunghissime. I trasportatori lasciano passare solo i mezzi leggeri. In Francia alcune decine di camionisti di Perpignan hanno bloccato il lato francese del posto di frontiera di Perthus, mentre si segnala anche l’iniziativa di altri 200 autotrasportatori che con i loro mezzi che stanno rallentando il traffico nella città francese di Bordeaux.
Dopo tre settimane di stop i pescatori hanno ripreso il mare questa mattina dai porti francesi. Ange Natoli, del Comitato di vigilanza dei pescherecci del Mediterraneo, nel confermare all’Afp la fine della protesta, ha comunque sottolineato che i pescatori restano in attesa dell’evolversi della situazione, anche all’esito della riunione ministeriale che si terrà a Bruxelles il 23 giugno. La protesta contro il caro-prezzo dei carburanti era stato già sospeso, alla fine di maggio, dalle flottiglie francesi sulla Manica e sull’Atlantico. Sabato scorso, il commissario europeo alla pesca, Joe Borg, nel corso di una visita al porto di Scheveningen, vicino l’Aja, aveva promesso di aiutare, nel giro di qualche settimana, i pescatori, messi in difficoltà dalla crescita delle spese per il carburante.
