L’appuntamento è per venerdi 20 marzo: dovrebbe essere il giorno del varo ufficiale del piano casa, forse addirittura per decreto governativo. Che cosa si potrà fare, cosa si potrà aggiungere alla propria casa? Se si possiede una villa o villetta mono o bifamiliare (sono 9,4 milioni) si potranno aggiungere stanze, mansarde, sopraelevazioni, tavernette, verande. Fino al 20 per cento in più del già edificato in metri cubi. Con una domanda da effettuare entro il 31 dicembre 2010.
E nei condomini, cioè nella più diffusa condizione abitativa delle città? I 12 milioni di famiglie che vivono nei condomini potranno chiudere il balcone e la terrazza con interventi in muratura. E potranno sopraelevare di un piano l’edificio, prima però mettendosi d’accordo in assemblea condominiale appunto. Accordo che non sarà facile raggiungere se non ci sarà un tornaconto collettivo.
Si può anche abbattere e ricostruire, fino al 35 per cento in più della cubatura precedente. Questo nel caso di edifici costruiti più di venti anni fa e giudicati inadeguati agli standard attuali.
Una sopraelevazione costa da 1200 a 2000 euro al metro quadro, la trasformazione di una veranda in una stanza in muratura costa circa 600 euro al metro quadro. La stima fatta propria dal governo vuole che se un terzo dei proprietari deciderà di allargarsi saranno 60 i miliardi di euro mossi dalla gigantesca ristrutturazione di massa.
Altre possibilità: si potrà rendere abitabile un garage, realizzare un nuovo box auto in giardino (20 mila euro circa il costo).
Alla voce inconvenienti, oltre ai paventati danni all’ambiente, l’aumento certo della litigiosità e del contenzioso condominiale: se il signor Rossi vuol “chiudere” la sua veranda, il signor Bianchi obietterà che questo deturpa la facciata dello stabile. A meno che il signor Bianchi non abbia a sua volta il permesso di “verandare” una chiostrina…