Abbandonati i tempi della Democrazia cristiana, ora Pierferdinando Casini vuole mantenersi equidistante sia dal Pd che dal Pdl e lancia una nuova sfida politica, quella del grande Centro.
«La nostra equidistanza è una condizione di forza non un tatticismo né una furbizia. L’Udc non tentenna, adotta un’equidistanza strategica. Non siamo più la Dc, dobbiamo essere un partito nuovo», così Casini chiude gli Stati Generali del partito a Chianciano. Rilancia il Grande Centro ribadendo la strategia annunciata più volte in vista delle regionali: «No ad alleanze nazionali con il Pd e il Pdl, sì ad intese a livello locale. Il bipartitismo è morto e sepolto. C’è bisogno di un partito nuovo, una forza di centro è l’unica in grado di cambiare il futuro del paese. C’è bisogno di una grande rassemblement anche con associazioni e movimenti. Oggi ci si divide tra berlusconiani e anti berlusconiani, noi siamo per un partito completamente nuovo. Secondo voi -dice rivolto alla platea- perchè Rutelli e Fini vengono qui e non da un l’altra parte? Perchè qui c’è il terreno per far germogliare un nuovo grande partito e l’Udc sarà la forza trainante», ha continuato.
Sulle parole del leader della Lega, Umberto Bossi, il centrista non ha dubbi: «Se Bossi pensa di agitare lo spauracchio delle elezioni anticipate per ricattare la politica italiana oltre quello che sta già facendo, perché la politica italiana sottostia ai diktat della Lega, sappia che in questo Prlamento c’è una maggioranza ampia che a questi diktat non ci vuole stare».
Casini lancia un avvertimento al Carroccio e al mondo politico: «Bossi non spaventa nessuno. La Lega deve avere qualuno che dica ‘basta’ e’ finita’, e se non glielo dice Berlusconi una maggioranza in Parlamento si troverà»