Il legale inglese David Mills, accusato di aver «agito da falso testimone per consentire a Silvio Berlusconi e a Fininvest l’impunità dalle accuse utili, si legge nella sentenza, a mantenere degli ingenti profitti realizzati attraverso il compimento delle operazioni societarie e finanziarie illecite», si è detto «deluso e sorpreso» dopo il deposito della sentenza, assicurando che ricorrerà in appello, «un appello che ha un’eccellente prospettiva di successo». Mills assicura che quando il caso sarà chiuso di certo parlerà per raccontare la sua verità.
Per molti esponenti del Pd da Soro alla Finocchiaro, Berlusconi dovrebbe andare in tribunale come un normale cittadino invece di annunciare di andare in Parlamento, mentre per il leader del Pd Dario Franceschini il premier non deve pensare di «autoassolversi in Parlamento», aggiungendo che «non è venuto in aula nemmeno a parlare della crisi».
Per Antonio Di Pietro «se Berlusconi viene ad accusare la magistratura in Parlamento è un attacco alla Costituzione e una violazione al principio della divisione dei poteri. I presidenti delle Camere non devono permettere che avvenga, altrimenti si rendono assenti nel difendere le prerogative del Parlamento».
A Franceschini e Di Pietro arriva la replica del legale del premier e parlamentare del Popolo della Libertà, Niccolò Ghedini: «Certamente Berlusconi non ha alcuna intenzione di portare il processo in sede parlamentare, credo che abbia intenzione di fare un discorso di natura politica». Al momento il Cavaliere non ha fissato nessuna data e non ha ancora deciso quando andrà in Parlamento. Anche Bonaiuti, portavoce del premier, difende Silvio Berlusconi parlando di «giustizia ad orologeria» che scatta come una bomba nel momento delle elezioni.
Sul tema interviene anche Pier Ferdinando Casini. «Rispetto a una motivazione della sentenza Mills, tutto sommato annunciata, mi sembra molto più scandaloso che si provveda a una sorta di occupazione della televisione di Stato». «Se guardiamo a quello che sta succedendo – prosegue – la lottizzazione del passato è un fatto nobile; oggi si fanno nomine unicamente con una logica di bilancino all’interno del partito di maggioranza».
Molto dura infine la presa di posizione dell’Anm che trova «inaccettabile che da parte di esponenti politici e di rappresentanti del governo vengano rivolte invettive e accuse di carattere personale nei confronti dei componenti del collegio del tribunale di Milano e in particolare del suo presidente».
Se tutta l’opposizione dichiara che Berlusconi dovrebbe rinunciare al lodo Alfano, per Cicchitto questo oggi serve a difendere tutta la politica italiana dal rischio della destabilizzazione.