Secondo i difensori di Berlusconi, il presidente Gandus avrebbe manifestato, in più occasioni, "inimicizia" nei confronti del premier e per questo non avrebbe potuto presiedere il collegio del procedimento ‘Berlusconi-Mills’ per corruzione in atti giudiziari. Il processo è stato sospeso, per effetto del Lodo Alfano, nei confronti del premier mentre prosegue per il coimputato, l’avvocato inglese David Mills.
La Corte ha condiviso le conclusioni del sostituto procuratore generale che, all’udienza di oggi, aveva chiesto il rigetto del ricorso: secondo il procuratore generale "criticare la politica del governo non significa essere "nemici" del presidente del Consiglio". La decisione è arrivata dopo circa sei ore di Camera di consiglio nella quale sono stati affrontati anche altri ricorsi. Le motivazioni della decisione saranno note solo con il deposito della sentenza, previsto entro 30 giorni.
Nel gennaio 2007, sempre la sesta sezione penale, aveva respinto la richiesta di ricusazione – avanzata sempre dai legali del premier – del gup milanese Fabio Paparella sempre nell’ambito del procedimento ‘Berlusconi-Mills’. In quel caso i legali chiedevano la ricusazione in quanto Paparella aveva già rinviato a giudizio Berlusconi nell’inchiesta Mediaset.