Il Venezuela fa la spesa in Russia. E compra missili in quantità tale da allarmare il governo statunitense. L’ansia di Washington trapela dalle dichiarazioni della portavoce del Dipartimento di Stato Sara Mangiaracina: «Quello che ci preoccupa è soprattutto la quantità acquistata, ben oltre le loro necessità. Un fatto che può essere destabilizzante per tutta l’area».
Il rischio, secondo gli Usa, è che il presidente Hugo Chavez, possa girare le armi ai guerriglieri colombiani delle Farc alimentando così un aiuto economico e militare che continua incessante dal 2007. Rifornimento di armi che darebbe una boccata d’ossigeno ai guerriglieri messi con le spalle al muro dai recenti attacchi dell’esercito colombiano, condotto con mezzi “made in Usa”.
I vettori acquistati dal Venezuela sono i cosiddetti “shoulder fired”, missili antiaerei leggeri che si trasportano a spalla e che rappresentano il top della tecnologia russa nel settore. Facili da spostare e con un sistema agevole di manutenzione, i missili sono in grado di colpire bersagli a 6 chilometri di distanza anche di notte.
Grazie agli incassi del petrolio, Chavez, dal 2006, ha speso oltre 4 miliardi di dollari in armi dotandosi di jet, elicotteri e oltre 100 mila kalashnikov per un esercito che, in totale, conta 62 mila unità.
*Scuola superiore Giornalismo Luiss