ROMA – Prendono il nome dai 'Salaf', ''i pii antenati'', per rifarsi alle 'origini', al ritorno alle fonti dell'Islam. Fondato in Egitto alla fine dell'Ottocento dal riformista egiziano Rashid Rida il movimento salafita si e' poi diffuso in diversi Paesi, dall'Algeria ai Territori palestinesi, dove ieri uno dei gruppi della galassia ha rapito e ucciso l'italiano Vittorio Arrigoni. Molti sono ormai i gruppi della gigantesca e variegata galassia dell'internazionale islamica che, almeno nominalmente, si richiama alla tradizione, ma che allo stesso tempo si innesta in una corrente riformista, rinvenendo nella civilta' musulmana le radici della modernita'. Con il passare del tempo invece i salafiti sono diventati coloro che applicano alla lettera i Testi sacri. In sostanza dei fondamentalisti. Tra i salafiti, e' nata una corrente, quella degli jihadisti, predicatori del jihad, la Guerra Santa, ritenuti responsabili di diversi attentati terroristici contro l'Occidente ma anche nei Paesi arabi. I 'salafiti jihadisti' sono infatti ostili a tutte le organizzazioni islamiche che partecipano alla vita politica negli Stati a maggioranza islamica, da loro definiti empi e corrotti. Da qui la loro lotta contro i regimi arabi, come ad esempio l'Arabia Saudita, l'Egitto, l'Algeria e il Marocco. E in Giordania, dove proprio oggi 40 poliziotti sono stati feriti mentre cercavano di disperdere a Zarqa una manifestazione di salafiti indetta per chiedere la liberazione di prigionieri politici integralisti. In Algeria nasce nel 1998 il Gruppo salafita per la predicazione e il combattimento (Gspc) algerino che nel 2007 diventa l'attuale movimento denominato Al Qaida per il Maghreb islamico (Aqmi), responsabile di numerosi sequestri di occidentali in Algeria, Mali, Mauritania, Niger. Ultimo quello della turista italiana, Maria Sandra Mariani, il 2 febbraio scorso nel deserto algerino, di cui non si sa piu' nulla. In Marocco e' presente la Jihad salafita e Assirat al Mustaqim (La giusta via). In Egitto i salafiti jihadisti sono gli eredi di un altro gruppo egiziano, il 'Tanzim al Jihad' (organizzazione della jihad) responsabile dell'uccisione del presidente Sadat nel 1981. Simbolo del gruppo e' Ayman Al Zawahri, braccio destro di bin Laden e ricercato numero due dell'organizzazione terroristica islamica al Qaida. Salafiti si sono autodefiniti anche diversi militanti musulmani, quasi tutti provenienti da Paesi del Maghreb, arrestati negli ultimi anni in operazioni antiterrorismo in Europa. In Italia l'ultimo allarme sul terrorismo islamico risale alla relazione 2009 dei servizi, secondo cui esiste il rischio che soggetti vicini all'ideologia salafita-jihadista possano decidere azioni ostili sul territorio nazionale contro ''personalita' istituzionali o personaggi noti ritenuti colpevoli di comportamenti dissacratori nei confronti dell'Islam' ''. .