In meno un mese la regione cinese dello Xinjiang ha registrato oltre 470 aggressioni con siringhe infette. A dare l’annuncio choc è stata la televisione nazionale, dopo che oltre mille persone sono scese in piazza a Urumqi per chiedere protezione.
La paura che aleggia nella capitale della regione autonoma, abitata in maggioranza dall’etnia degli uiguri di religione musulmana, è che le siringhe usate nelle aggressioni potrebbero essere infette con il virus dell’HIV.
«Dal 20 agosto scorso il governo dello Xinjiang ha ricevuto denunce da parte dei locali centri di controllo epidemiologico, secondo cui 476 persone sono state aggredite con siringhe», ha comunicato l’emittente locale filogovernativa “Bingtuan”.
