CLASSI PER STRANIERI: VELTRONI, ”DIO CE NE SCAMPI”

E’ polemica dopo il sì della Camera alla mozione del Pdl sull’accesso degli studenti stranieri alla scuola dell’obbligo, di cui era primo firmatario il capogruppo della Lega Roberto Cota. Già al voto si era giunti dopo un lungo dibattito, e la spaccatura nella maggioranza è stata evitata all’ultimo momento da una riformulazione del testo, proposta da Italo Bocchino (Pdl) e recepita dal governo e da Cota, che aveva al suo fianco il leader della Lega Umberto Bossi.

La mozione approvata a Montecitorio impegna il governo, fra l’altro, «a rivedere il sistema di accesso degli studenti stranieri alla scuola di ogni ordine e grado, favorendo (nel testo originario era "autorizzando") il loro ingresso previo superamento di test e specifiche prove di valutazione e a istituire classi ponte che consentano agli studenti stranieri che non superano le prove e i test sopra menzionati di frequentare corsi di apprendimento della lingua italiana, propedeutiche all’ingresso degli studenti stranieri nelle classi permanenti».

Cota. «La mozione della Lega che è stata votata ieri dalla Camera ha l’obiettivo di favorire l’integrazione, che oggi non c’è a sufficienza – ha detto oggi Cota, replicando alle critiche – Chi sostiene che vi sia invece la volontà di discriminare o non ha letto il testo o è in malafede».

Veltroni: intollerabile. La mozione votata ieri «è per me intollerabile come italiano. Noi siamo stati emigranti e non avremmo voluto che i nostri figli andassero in classi differenziate», ha dichiarato il leader del Partito democratico, Walter Veltroni a Le Storie su RaiTre. «Dio ci scampi dall’idea che possano esserci classi separate – ha aggiunto Veltroni – Finora si è trattato di una mozione, ma se dovesse essere trasformata in una proposta di legge, noi faremo tutto il possibile in Parlamento per impedirne l’approvazione»

Picierno: una vergogna. «È una vergogna che un Paese come l’Italia, ponte sul Mediterraneo, veda votare in Parlamento le classi speciali per studenti stranieri», ha affermato Pina Picierno, ministro ombra per le Politiche giovanili, sottolineando che «la proposta della Lega è altamente reazionaria, perché ci riporta ad un’idea di società e di scuola chiusa in se stessa, impaurita dalla diversità. In questo modo si smonta il serio e impegnativo lavoro di tante scuole, di tanti docenti che, in questi anni, hanno dato vita a un vero modello di integrazione all’italiana nelle classi. La pedagogia moderna – ha sottolineato Picierno – tende a valorizzare la diversità, perché arricchisce la didattica e rende la mente più aperta e flessibile in un mondo dai rapidi cambiamenti».

Alemanno: serve riflessione. «Sono sicuro che da parte del Parlamento che ha votato questa mozione non c’è alcun intento discriminatorio», ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno, sottolineando che «in ogni caso, è necessario un confronto e una pausa di riflessione». Al di là delle polemiche ciò di cui il sindaco di Roma è convinto è che «prima che il ministro predisponga il dispositivo di legge è necessario un confronto con il mondo del volontariato, l’associazionismo cattolico e con tutti coloro che operano nel campo dell’istruzione e immigrazione per evitare che questa norma venga applicata in maniera sbagliata o che ci possano essere equivoci».

Alessandra Mussolini, presidente della Commissione bicamerale per l’Infanzia e segretario nazionale di Azione Sociale-PDL, e la deputata Souad Sbai (Pdl), chiedono un incontro al ministro dell’Istruzione Gelmini in merito all’approvazione della mozione della Lega sulle classi separate per gli studenti immigrati. «Pur consapevoli della problematicità dell’inserimento dovuto alla lingua e alle diversità culturali degli studenti stranieri, riteniamo però fondamentale per una reale integrazione la possibilità di scambi di sapere. Chiediamo, quindi, di valutare con la dovuta attenzione la possibilità di creare "classi di transizione" che rischierebbero di dar luogo a diversità tra gli studenti suscettibili di trasformarli in cittadini socialmente diseguali».

I sindacati: ridicolo. «La scuola non può diventare una "macchietta"». È il commento di Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, sull’emendamento della Lega finalizzato acreare classi solo per gli immigrati che non superino i test di ammissione. «Di questo passo – ha aggiunto – arriveremo ad una scuola per i maschi e per le femmine, per il Nord e per il Sud, per i biondi e per i mori». Un emendamento, secondo Bonanni, «davvero ridicolo» perché «prescinde dal fatto che la scuola sia pubblica e di popolo.  Per i lavoratori la scuola resta il punto cardine del funzionamento dell’ uguaglianza. Solo attraverso la scuola pubblica il popolo può formarsi e formare i propri figli».

Epifani: atto di inciviltà verso tutti i bambini. Il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani ha definito la mozione del Pdl un «atto di inciviltà verso tutti i bambini, siano essi figli di immigrati o di italiani. Una divisione così netta tra bambini che parlano l’italiano e coloro che non lo parlano ancora correttamente richiama gli aspetti bui dell’apartheid», afferma il leader della Cgil, giudicando «questo atto non solo l’ennesima dimostrazione dell’intolleranza razziale che caratterizza la destra al governo, ma anche la conseguenza della devastazione contenuta nei provvedimenti sulla scuola: i tagli previsti dalla riforma Gelmini determinano, infatti, l’impossibilità di seguire adeguatamente tutti i bambini nelle loro specificità. L’educazione interculturale – conclude Epifani – rappresenta il profilo qualitativo della scuola moderna e ha bisogno di luoghi unitari di conoscenza e confronto e non di separazione».

Polverini: idea contraria all’integrazione. «L’idea di ghettizzare bimbi immigrati in classi differenziate è contraria alla filosofia di integrazione degli stranieri che il sindacato persegue e che dovrebbe essere alla base delle politiche per l’immigrazione di questo Paese». Lo dichiara il segretario generale dell’Ugl, Renata Polverini.

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