Per Roma le cose non vanno bene. A sottolineare i problemi della capitale รจ il Worldwide Centers of Commerce Index 2008, la ricerca che ogni anno MasterCard svolge per identificare gli hub dell’economia globale. Secondo lo studio, che ha esaminato 75 capitali nel mondo, Londra rimane la cittร piรน importante dell’economia e Roma si posiziona al 47esimo posto, perdendo quattro posizioni rispetto al 2007 e piazzandosi dietro Lisbona, Tel Aviv, Dubai, Barcellona. Fa molto meglio Milano che sale al ventesimo gradino davanti a importanti centri come Boston, Berlino, Shangai e San Francisco.
Flussi finanziari, facilitร d’impresa, vivibilitร e contesto politico legale, alcuni degli indicatori presi in considerazione per l’analisi sviluppata da un gruppo di economisti, sociologi ed esperti di discipline legate ai contesti urbani e diretto da Michael Goldberg, consulente per l’economia e il governo in Canada, Stati Uniti e professore in 50 diverse universitร . Tra il panel di studiosi anche il direttore del National Economic Research Institute Fan Gang, Peter Taylor e Maurice D.Levi.
La classifica, che ha utilizzato 43 indici e 74 sottoindici per arrivare alla definizione di un punteggio complessivo per ogni cittร , dimostra che il 40% delle prime 25 cittร identificate come poli commerciali globali sono europee. Tra queste perรฒ non figura la Roma ยซcaput mundiยป. Va ancora peggio se ci si sofferma all’analisi relativa solo al Vecchio Continente: la capitale รจ ferma al 21esimo posto su 28 cittร europee. E la situazione non migliora se si confrontano i risultati dello studio del 2007: se Milano quest’anno ha guadagnato cinque posizioni realizzando una delle performance piรน rilevanti insieme a Madrid, Roma รจ scesa di quattro gradini. ยซIl capoluogo lombardo batte la capitale su flussi finanziari, qualitร dei servizi bancari e facilitร d’impresa โ spiega Paolo Battiston, direttore generale MasterCard Italia e Grecia โ ma anche per le attivitร economiche supportate dal sistema di trasporti e per la qualitร della vitaยป.
Solo su un indicatore Roma ha la meglio: quello legato alla conoscenza e al flusso di informazioni che si basa sull’alta concentrazione di universitร , scuole di business administration e istituzioni di ricerca. ยซSono classifiche opinabili โ commenta Stefano Manzocchi, ordinario di economia internazionale alla Luiss โ ma sono studi che vanno tenuti in grande considerazione perchรฉ ci dicono molto della percezione delle nostre cittร all’esteroยป. ยซCerto โ spiega il professore โ Milano ha un vantaggio storico, รจ la nostra piazza finanziaria e l’unica Banca di Roma, per fare un esempio, รจ appena entrata in un gruppo europeo come Unicredit. Ma sono diversi i fattori che purtroppo penalizzano la capitale: manca un sistema di infrastrutture adeguato, c’รจ una scarsa capacitร di progettazione e poi piรน in generale si ha la cattiva abitudine di investire solo in occasione di grandi eventi, come il Giubileoยป. Con il rischio che alla fine tutto si sgonfi come una bolla di sapone. Le complicazioni della macchina burocratica, poi, provocano frizioni che allontanano le imprese estere che decidono di investire altrove. ยซNon tutte le capitali hanno un ruolo di supremazia โ spiega perรฒ Lanfranco Senn, professore di economia regionale e urbana alla Bocconi โ guardiamo lo stato di New York ad esempio, la capitale, Albany, รจ una cittร che molti di noi non hanno mai sentito nemmeno nominare. Stessa cosa per Berna che nonostante tutto non รจ nรฉ Zurigo nรฉ Ginevraยป.
Non c’รจ da preoccuparsi insomma, secondo Senn, se Roma si piazza dietro Vienna (26esima) Amburgo (33esima) o Dubai (44esima). Fa un certo effetto invece vedere sia la capitale che Milano fanalino di coda nella formazione universitaria. ยซSolo Budapest, Atene, Lisbona e Praga sono dietro di noi per la creazione di cervelliยป puntualizza Paolo Battiston. Nell’analisi, dopo la pole position di Londra, seguono New York e Tokyo come principali centri di business. ยซUn podioยป uguale a quello del 2007. In Europa invece a parte Londra (1a posizione) e Madrid (5a) che sale anche a livello globale all’undicesimo posto grazie alla stabilitร del Pil, il tasso di cambio e l’elevato standard di vita, mostrano un certo dinamismo Parigi, Francoforte e Amsterdam. Ruolo crescente per i Paesi dell’est: ยซPraga, Budapest, Mosca, ogni variazione positiva รจ molto significativa โ spiega Lanfranco Senn โ. Ma anche quello di Milano รจ un gran bel risultato, senza considerare che l’Expo sarร un potenziale di miglioramento molto forteยป. Se infatti l’anno prossimo il capoluogo lombardo potrebbe retrocedere nella classifica a causa del ridimensionamento di Malpensa, il bilanciamento potrebbe arrivare grazie all’Expo. Si prevede un afflusso di circa 29 milioni di visitatori, 70 mila nuovi posti di lavoro e un investimento che, compreso l’indotto, viene valutato in 20 miliardi di euro con una forte prevalenza nel settore immobiliare.
