Come aprire un blog e diventare proprietari di un impero

Quattro anni fa Lisa Sugar ha cominciato a scrivere nel tempo libero il suo blog di gossip. Da allora il piccolo sito internet non ha mai smesso di ingrandirsi ed oggi Lisa e suo marito Brian possiedono un piccolo impero multimediale, la Sugar Inc.

Nonostante la recessione gli affari vanno bene: nella prima parte dell’anno gli introiti, legati agli spazi pubblicitari, sono cresciuti del 20%. C’è di che rallegrarsi, guardando cosa succede nel mondo gemello della carte stampata.

Uno dei trend più visibili del mercato è infatti la “fuga” della pubblicità dalla carta stampata che, congiuntamente alla diminuzione degli acquisti, rende giornali e magazine vittime di una crisi senza precedenti. Dall’altra parte del cielo, su Internet, le cose vanno diversamente. Nella rete esistono ormai mastodonti dell’informazione che sono saldamente radicati all’informazione on-line, e che si sono rivelate imponenti macchine economiche. L’esempio più eclatante è quello della Gawker Media, fondata nel 2004 da un giornalista del Financial Times, che per primo capì le potenzialità finanziarie dei media internet. Oggi quella compagnia, secondo stime non ufficiali, ha un bilancio annuale di circa 10 milioni di euro.

Le principali ricette dei blog di successo, come testimonia il caso dei Sugar e di altri blog avviati, sono due. Da una parte un target molto specifico (i siti dei Sugar si rivolgono alla donna americana di 28 anni nei suoi vari aspetti) dall’altra l’ossessivo ricambio di informazioni (per spingere i lettori a ritornare ogni giorno).

I blog non sono, come sembra, un mondo dorato dove basta un’idea giusta per far piovere palate di dollari. In molti sopravalutano gli introiti delle pubblicità. I Sugar durante i primi tre anni hanno avuto bisogno di mantenere i loro rispettivi lavori. Infine, l’effimera velocità e ricerca dell’originale di Internet rischia, da un momento all’altro, di spazzare via mode che sembravano consolidate. È un campo in cui bisogna avere un’idea al giorno, e lavorare molto.

Published by
fmontorsi