Spendere 10 miliardi di dollari per superare la crisi. È la ricetta della compagnia aerea United Airlines che starebbe pensando ad un ordine di 150 jet per rinnovare la flotta. Non una semplice incarico a un costruttore, ma un’asta. La compagnia aerea di Chicago, che al momento effettua quasi 4000 voli al giorno, infatti, ha chiesto a Boeing e Airbus di fare la loro proposta. Nessuna divisione del lavoro: chi fa l’offerta migliore si aggiudica l’intero appalto.
Per le due case costruttrici, in un momento in cui gran parte delle compagnie aeree annullano ordini già effettuati, ottenere l’incarico sarebbe una fondamentale boccata d’ossigeno.
Intanto, Glenn Tilton, presidente e direttore esecutivo di United, in un discorso ai dipendenti, ha fatto capire che l’acquisto dei nuovi mezzi rientra in un piano in grado di sistemare le strategie della compagnia per i prossimi 25 anni.
Gli analisti americani, però, hanno una visione parzialmente diversa. Secondo il BusinessWeek, infatti, la mossa di Tilton sarebbe solo la conseguenza di una resa. Il manager, almeno per ora, avrebbe rinunciato al suo piano originario, vendere United Airlines, solo per assenza di soggetti interessati all’acquisto.
Circostanza confermata anche da Scott Hamilton, dirigente della società di consulenza Leeham Co.: «Tilton ha dovuto prendere atto che, attualmente, non esistono compratori». Il manager, però, ha negato di essere stato incaricato della vendita. Piuttosto, Tilton, che ha preso in mano la compagnia ad un passo dalla bancarotta, ha sempre cercato partner disponibili alla fusione. Per ora, però, senza trovarli.
*Scuola superiore di Giornalismo