È ancora giallo sull’assassinio di Elvira Monguzzi, la pensionata di 78 anni, trovata morta nel tardo pomeriggio di ieri nella sua abitazione di via Spalto Piodo a Monza. I carabinieri, alla presenza del pubblico ministero Vincenzo Nicolini titolare dell’indagine, hanno ascoltato per tutto il pomeriggio in qualità di persone informate sui fatti, i parenti della donna uccisa: il fratello, la cognata, la sorella della cognata e il marito di quest’ultima, come da notizia dell’Ansa.
Agli inquirenti, uno dei testimoni avrebbe riferito che la donna era solita conservare nella sua abitazione qualche centinaio di euro in contanti come “fondo” per spese d’emergenza. Soldi che però non sono stati trovati, il che potrebbe indirizzare le indagini verso la rapina sfociata in delitto.
La porta dell’appartamento, però, non presenta segni di effrazione, quindi la vittima ha fatto entrare il suo aggressore: ma parenti e vicini di casa hanno descritto la vittima come una donna riservata e prudente, che controllava chi suonava alla sua porta e anche il fatto che sia stata trovata con indosso una vestaglia da casa indica che si trovava in presenza di qualcuno che conosceva.
L’ultimo a vedere viva la donna, poco prima di mezzogiorno di ieri, era stato il fratello che l’aveva riaccompagnata a casa prima di pranzo. La tavola è stata trovata apparecchiata ma il cibo non era stato consumato. Per stabilire con esattezza l’ora del decesso bisognerà attendere l’autopsia, che dovrebbe essere eseguita sabato all’ospedale San Gerardo.
Il cadavere della donna, che giaceva riversa sul pavimento, su cui c’erano evidenti tracce di sangue, è stato trovato dallo stesso fratello, nella serata di ieri, intorno alle 18. Allarmato perché, dopo averla riaccompagnata a casa al mattino, la donna non rispondeva più al telefono, l’uomo si è recato a casa della sorella che viveva sola. Poi la tragica scoperta. Ha chiamato il 118, che non hanno potuto far altro che constatare il decesso e hanno avvertito i carabinieri.
I primi accertamenti del medico legale hanno subito evidenziato però che non si trattava di un incidente come la scena, forse predisposta appositamente, avrebbe potuto far credere. Le ferite al capo della vittima non erano compatibili con una caduta accidentale ma apparivano inflitte volontariamente. Per questo la magistratura ha aperto un fascicolo per omicidio, per il momento a carico di ignoti. Anche l’arma del delitto resta oscura.