La Nissan ha annunciato oggi l’intenzione di sopprimere 20.000 posti di lavoro, pari all’8,5 per cento dell’intera forza lavoro del costruttore giapponese, tra aprile 2009 e marzo 2010.
La casa automobilistica ha reso noto oggi una perdita netta di 83,2 miliardi di yen nel terzo trimestre e prevede un analogo andamento per tutto l’anno. «Stiamo incontrando tre difficoltà nello stesso momento: la crisi del credito, la recessione economica e il rafforzamento dello yen», ha dichiarato l’amministratore delegato Carlos Ghosn in conferenza stampa, stimando che «gli scenari previsti si sono sistematicamente verificati».
La casa automobilistica giapponese, secondo quanto riferito, procederà alla sospensione delle assunzioni nei paesi in cui i costi del lavoro sono più elevati, non rinnoverà i contratti a tempo determinato e avvierà le procedure di prepensionamento. Il progetto della Nissan è quello di ridurre così di almeno 20.000 unità il proprio personale al 31 marzo 2010.
Quello in corso è il primo anno che la Nissan concluderà in rosso dal 1999, quando il gruppo evitò il fallimento dopo essere stato acquisito da Renault. «Il settore automobilistico mondiale attraversa una tempesta, e Nissan non fa eccezione», ha affermato Ghosn, che è alla guida anche di Renault. «Nel 1999, Nissan era in crisi, andava male quando gli altri andavano bene. Oggi tutti hanno uno problema», ha constatato.
