La crisi finanziaria non conosce battute d’arresto e la Fdic, autorità statunitense per il controllo delle banche, ha annunciato di aver deciso la chiusura di altri sette istituti di credito per insolvenza. Si tratta di banche di piccole dimensioni, tutte coinvolte pesantemente in investimenti in obbligazioni cartolarizzate.
Il più importante degli istituti chiusi è la Founders Bank, con 962,5 milioni di dollari di attivi e 849 milioni in depositi, che sarà acquisita in buona parte da un altro istituto dell’Illinois. Si tratta dell’ottavo fallimento per dimensioni dal 2008.
Dei sette istituti chiusi ieri, sei appartenevano ad un’unica famiglia ed avevano lo stesso modello di business. Secondo un sito web dell’Illinois le sei banche appartenevano al gruppo Campbell.
Dall’inizio dell’anno è salito a cinquantadue il numero degli istituti bancari chiusi per fallimento negli Usa, 12 dei quali nel solo Illinois. Nel 2008 a fallire erano state in 25. E, secondo uno studio di Rbc Capital Markets, il peggio deve ancora venire: nel giro dei prossimi tre-cinque anni potrebbero fallire altre mille banche.