La Bank of Japan prevede una recessione dell'economia giapponese più profonda delle attese e taglia drasticamente le sue stime, prevedendo una contrazione del Pil dell'1,8% nell'anno fiscale in corso, il 2008-2009 che si chiude a marzo, e del 2% in quello successivo, il 2009-2010. Le esportazioni, si legge nella lunga nota della BoJ di spiegazione del cambio di scenario diffusa al termine della riunione del board monetario di due giorni, ''sono diminuite in modo sostanziale riflettendo il rallentamento delle economie internazionali, la domanda interna e' diventata piu' debole in un contesto di declino dei profitti aziendali e di peggioramento per occupazione e redditi delle famiglie''. Le condizioni dei mercati finanziari, in aggiunta, sono diventate piu' ''difficili''.
In precedenza, la banca centrale aveva previsto – a ottobre 2008 – un aumento del Pil dello 0,1% per l'anno in corso e dello 0,6% in quello successivo. Le attese di ripresa sono quindi rinviate al 2010-2011, con una crescita dell'1,5%, contro l'1,7% precedente, mentre il periodo biennale di grave recessione per la seconda economia mondiale dovrebbe essere accompagnata, secondo la banca centrale, da un ritorno della deflazione: i prezzi al consumo dovrebbero ridursi dal 1,1% nel 2009-2010 e dello 0,4% nel 2010-2011, dopo l'aumento dell'1,2% nel 2008-2009. L'economia giapponese e' gia' ufficialmente in recessione dal terzo trimestre del 2008, a causa del crollo delle esportazioni verso gli Stati Uniti, Europa e Asia in scia alle conseguenze della crisi economica. Il board della BoJ ha deciso con voto unanime di mantenere invariati i tassi di riferimento allo 0,1%, dopo il taglio dello 0,2% deciso il 19 dicembre. L'istituto ha pure annunciato l'acquisto fino a 3.000 miliardi di yen (circa 25 miliardi di euro) di commercial paper e di asset-back commercial paper a partire dal 30 gennaio, negli sforzi per sostenere la liquidita' delle aziende.