Il premier britannico Gordon Brown, in un articolo sul Wall Street Journal, avverte che la crisi sta mettendo a dura prova il commercio mondiale e chiede un’azione urgente contro il protezionismo e le barriere doganali. Secondo Brown le economie mondiali devono impegnarsi per una cifra superiore ai 250 miliardi di dollari che all’ultimo G20 di Londra avevano destinato al rilancio del commercio globale.
La contrazione del commercio ha ridotto in povertà circa 100 milioni di persone. «La verità – dice Brown – è che essendo il commercio mondiale la prima vittima della crisi finanziaria globale, si determina un circolo vizioso per cui il calo dell’export porta alla discesa della produzione, mentre l’aumento della perdita di posti di lavoro porta ad un ulteriore calo della domanda di consumi e delle esportazioni».
