Le condizioni del mercato del lavoro peggiorano a causa della crisi in atto. A dirlo รจ il Rapporto annuale 2008 dell’Istat: per la prima volta dal 1995, la crescita degli occupati nel 2008 (183 mila unitร in piรน rispetto al 2007) รจ stata inferiore a quella dei disoccupati (186 mila in piรน). I
In particolare la disoccupazione torna a crescere dopo quasi dieci anni, coinvolge in misura maggiore gli uomini e interessa soprattutto il Centro e il Nord-ovest, anche se il Mezzogiorno si conferma l’area con la maggiore concentrazione di disoccupati.
Non solo, il fenomeno si sta progressivamente spostando verso le classi di etร piรน adulte. Gli effetti della crisi, spiega l’Istat, determinano una crescita dei disoccupati con precedenti esperienze lavorative, il cui peso รจ arrivato a superare il 70% del totale, dal 66% del 2006. Nella disoccupazione femminile, invece, il gruppo prevalente รจ quello proveniente dall’inattivitร .
La crescita degli ex occupati e il mancato rinnovo dei contratti a termine dietro la brusca impennata della disoccupazione di breve durata. Tornando agli occupati, nel dettaglio l’Istat spiega quelli “standard” (a tempo pieno e durata indeterminata) sono circa 18 milioni; i lavoratori “parzialmente standard” (a tempo parziale e con durata non predeterminata) sono circa 2,6 milioni; gli atipici (dipendenti a termine e collaboratori) sono quasi 2,8 milioni.
La sostanziale stabilitร del lavoro standard nel 2008 rispetto al 2007 รจ il risultato della diminuzione del lavoro autonomo (-104 mila unitร ) e dell’incremento di quello dipendente (+106 mila unitร ). Quest’ultima componente, inoltre, aumenta nel settore dei servizi e si riduce sensibilmente nell’industria in senso stretto.
