Nei primi mesi del 2009, i distacchi per morosità effettuati dall’Enel sono aumentati del 30 per cento rispetto al 2008, passando da 460mila a 600mila. “Il mancato pagamento delle utenze è l’estremo sintomo delle difficoltà – spiegano dall’Enel – ed è raro. Piuttosto si rinuncia ad altro, ma non all’energia elettrica”. Eppure. “Il primo avvertimento, oltre all’invio della comunicazione – dice l’Enel – è l’abbassamento di potenza. In pratica viene lasciata una potenza pari al 15 per cento rispetto a quella prevista dal contratto”. L’abbassamento della potenza dura al massimo dieci giorni, dopodiché scatta il distacco.
Anche il gas mette in ginocchio le famiglie: l’8 per cento degli utenti Eni paga in ritardo i bollettini. Alcuni non riescono nemmeno a pagare l’affitto e le spese condominiali: otto amministratori su dieci, infatti, dichiarano che i proprietari di casa saldano i propri conti con un ritardo medio che va dai tre ai sei mesi. Il dato, rilevato dall’istituto di ricerca e marketing Harley&Dikkinson, è peggiorato rispetto al 2008. Il 12,2 per cento degli italiani, inoltre, è in affanno sul pagamento delle tasse. Lo dicono i dati Istat relativi al 2007, secondo cui le famiglie non avevano soldi per pagare le imposte.
La crisi economica ha conseguenze anche sui figli: a Milano, il 13 per cento dei genitori non paga la retta per la mensa scolastica. Il dato non è omogeneo su tutto il territorio: a Firenze, ad esempio, la percentuale scende al 5 per cento. Al bimbo con i genitori morosi, comunque, non viene negato il pasto: la procedura di messa in mora è lunghissima e il bimbo fa prima a finire la scuola dell’obbligo che a restare a digiuno.
*Scuola Superiore di Giornalismo Luiss