Economisti intervistati in un’indagine del Wall Street Journal ritengono che la recessione americana finirà a settembre, anche se la maggior parte di loro pensa che la ripresa non ci sarà prima della seconda metà del 2010.
Il prodotto nazionale lordo dovrebbe contrarsi nel primo e nel secondo trimestre di quest’anno, rispettivamente del 5 e dell’1,8 per cento. Una modesta ripresa della crescita, lo 0,4 per cento, non è attesa prima del terzo trimestre. Nell’ultimo trimestre del 2008 l’economia si è contratta del 6,3 per cento.
«Ma la fine del declino non significa che è cominciata la ripresa», ha avvertito David Resler, della Nomura Securities Inc. «É come un incontro di boxe», ha detto Resler, «dove anche il vincitore che lascia il ring non si sente altrettanto bene di quando vi è entrato».
Per quanto riguarda il mercato del lavoro, le prospettive degli economisti sondati dal Wsj restano deprimenti. Solo il 12 per cento di essi ritiene che la disoccupazione calerà seppur leggermente quest’anno.
Oltre un terzo degli intervistati si aspettano che raggiungerà il suo apice nella prima metà del 2010, mentre la metà non crede che calerà prima della seconda metà del 2010.
Entro dicembre di quest’anno gli economisti si aspettano una disoccupazione del 9,5 per cento, di contro all’8,5 per cento registrato a marzo.
Ma prevedono un rallentamento della curva della disoccupazione, con la perdita di 2,6 milioni di posti di lavoro nei prossimi 12 mesi, di contro ai 4,8 milioni del periodo precedente.
Gli economisti ritengono quindi che il picco della disoccupazione sarà raggiunto probabilmente in coincidenza con le elezioni congressuali di medio termine, cosa che potrebbe danneggiare il partito democratico del presidente Barack Obama, anche si staranno manifestando i primi segnali di ripresa.
