Barack Obama annuncia un piano per creare 2,5 milioni di posti di lavoro in due anni, nel tentativo di rilanciare l’economia e frenare una crisi che rischia di precipitare il Paese in «una spirale deflattiva». «Faremo tornare la gente al lavoro per ricostruire le nostre strade dissestata e i ponti – dice il presidente eletto nel discorso alla radio del sabato – modernizzare le scuole per i nostri figli, costruiremo pannelli solari e parchi eolici e tecnologie per l’energia alternativa che possano liberarci dalla nostra dipendenza dal petrolio straniero e mantenere competitiva la nostra economia negli anni a venire».
Per Obama, tutti questi «non sono solo provvedimenti per tirarci fuori dalla crisi: si tratta anche di investimenti a lungo termine nel nostro futuro economico che è stato ignorato troppo a lungo». Il piano di stimolo all’economia che il suo staff sta mettendo a punto e che conta di firmare non appena si insedierà alla Casa Bianca mira dunque alla creazione di 2,5 milioni di posti di lavoro entro il gennaio del 2011: è un piano, ha sottolineato, «grande abbastanza per rispondere alle sfide che abbiamo di fronte»… e che «getterà le basi per un’economia forte e in grado di crescere».
Barack Obama avverte sui rischi della deflazione se non si agirà subito e in maniera robusta contro la crisi economica. Nel suo discorso settimanale alla radio dei democratici e in una serie di dichiarazioni preparate per interventi televisivi, il presidente eletto degli Stati Uniti ha ribadito che sta mettendo a punto un piano di stimolo economico aggressivo per i prossimi due anni. «Se non agiremo rapidamente e in maniera coraggiosa – ha avvertito Obama – potremo perdere il prossimo anno milioni di posti di lavoro, come ritiene la maggior parte degli esperti». «Al momento – ha detto – rischiamo di finire in una spirale deflattiva che potrebbe aumentare ulteriormente il nostro debito».
