I talenti e i cervelli dei 36 mila dipendenti di banche e società finanziarie che negli ultimi mesi in America hanno perso il lavoro a causa della crisi non devono andare sprecati, e chi sta cercando di accaparrarseli in una situazione di disoccupazione rampante è un datore di lavoro insolito: la Central Intelligence Agency (Cia), secondo quanto riferisce La Stampa.
”Usate la vostra intelligenza per lavorare al servizio della nazione”. Lo spot ha debuttato su Radio Bloomberg, è poi passato in altre stazioni locali seguite dai pendolari del mattino e ora è l’argomento di cui si parla a New York. Da lunedì in una località segreta nella Grande Mela inizieranno le interviste a centinaia di ex-manager di Wall Street intenzionati a entrare nella Cia.
L’offerta che arriva dal quartier generale di Langley, Virginia, si presenta allettante: stipendi annuali fra i 60 mila e i 100 mila dollari, con punte di 160 mila in casi di ”eccezionali capacità ”, per aiutare lo Zio Sam a dare la caccia a narcos, mafiosi, terroristi di Al Qaeda, talebani e trafficanti di armi di distruzione di massa per impedirgli di commettere reati sfruttando i punti deboli del sistema finanziario, americano e di altri Paesi.
Per avere un’idea della missione che aspetta i neofiti basta ricordare le indagini di Robert Morgenthau, il procuratore di Manhattan, che ha scoperto il tentativo iraniano di sfruttare filiali di banche straniere per acquistare componenti di armi proibite in America con fondi in arrivo dalla Cina.
”Economisti, esperti di finanza e professionisti del business – recita un altro spot – se non amate accontentarvi di poco la Central Intelligence Agency ha per voi una missione come nessun altra”. L’offerta è di entrare a far parte dell’impegno globale dell’intelligence come analista economico e finanziario, e secondo Ron Patrick, portavoce della Cia, sono stati finora in diverse centinaia a rispondere all’appello compilando online gli appositi moduli per candidarsi ad entrare nei ranghi dell’intelligence.
In gran parte si tratta di ex bancari ed ex manager disoccupati a seguito della crisi dei mercati, ma non mancano anche giovani studenti appena laureati dalle migliori Business School della nazione e senza prospettive di rapido impiego.
I colloqui che iniziano lunedì includono interviste approfondite sui temi finanziari per saggiare la preparazione reale dei singoli, esami del passato professionale dei candidati per scongiurare rischi di infiltrazioni di spie straniere e verifiche dei dati medici in quanto molti reduci di crack finanziari soffrono di disturbi psichici – come la depressione – che poco si adattano alle tensioni quotidiane di agente segreto.
Ma il test decisivo per tutti sarà la macchina della verità perché le domande preparate dagli esaminatori puntano a verificare in primo luogo se ”i candidati sono pronti ad usare le proprie conoscenze per fini diversi da quelli abituali”. Ovvero, non per arricchirsi ma per proteggere la sicurezza nazionale.
Ma il reclutamento degli ex-masters of the world di Wall Street non sarà cosa facile. C’è infatti il rischio di aprire le porte di Langley a personaggi viziati, abituati a navigare nell’oro, vissuti fino a non molto tempo fa nel lusso sfrenato e ingordi dei bonus milionari che hanno contribuito ad affondare molte società finanziarie.
Solo riuscendo a dimostrare di essere in grado di tenere a bada la propria avidità di denaro, ex manager e bancari di Wall Street riusciranno a entrare nel team dei 20 mila agenti agli ordini di Leon Panetta, il mastino clintoniano di origine italiana voluto da Barack Obama alla guida della Cia, conosciuta dagli adetti ai lavori come ”The Company”.
”Dovranno dimostrarci di aver cambiato i loro desideri e di amare più la nazione che il danaro”, riassume Patrick, facendo capire che questa ”rinascita” personale dovrà essere molto convincente per essere considerata credibile.
