Il salvataggio in extremis della società finanziaria americana Cit Group Inc. da parte di un gruppo di suoi obbligazionisti con un intervento di tre miliardi di dollari sembra rappresentare una svolta nella crisi, a quanto scrive il sito newsrunner.com. È infatti la prima volta che a salvare una istituzione finanziaria in crisi non è il governo federale ma investitori privati.
Secondo gli analisti l’accordo raggiunto tra Jeffrey Peek, ad del Cit Group, e gli obbligazionisti indica che la voglia di rischiare nel settore privato sta aumentando, e potrebbe anche essere un segnale per altri salvataggi analoghi se il governo di Washington dovesse chiudere i rubinetti delle erogazioni straordinarie.
Inoltre, il salvataggio di Cit Group, assieme ai robusti guadagni registrati ultimamente da svariate grandi banche, incoraggiano a pensare che il capitale privato sta forse ricominciando a fluire nella dissestata industria bancaria, cosa impensabile fino a qualche mese fa.
«Vediamo arrivare denaro privato e dare alle banche un voto di fiducia riguardo alla loro futura capacità di fare profitti, il che è incoraggiante», ha dichiarato Vincent Reinhart, ex-direttore della divisione affari monetari della Federal Reserve Bank.