Come i nostri terremotati d’Abruzzo alloggiati negli alberghi sul litorale adriatico, così anche molti americani sono costretti ad abbandonare le loro case ed andare a vivere nei motel, ma non per causa di un sisma che ha distrutto le loro abitazioni, bensì per via della crisi economica che ha causato il sequestro delle loro abitazioni quando non hanno più potuto pagare il mutuo, a quanto riferisce la Reuters.
Gli ”homeless” negli Stati Uniti stanno diventando un probema sempre più serio, costringendo città e stati a trovare loro un rifugio. Nello stato del Massachusetts un numero senza precedenti di famiglie sono state trasferite in motel a causa dell’alto tasso di disoccupazione e dei sempre più frequenti sequestri, al costo di 2 milioni di dollari al mese.
Nel massachusetts i rifugi per gli sfollati sono strapieni. Una legge dello stato prescrive che una sistemazione temporanea venga assegnata a coloro rimasti senza casa, e le autorità statali hanno trasferito in 39 motel 830 famiglie, inclusi 1.125 bambini. ”E’ il numero più alto che abbiamo mai visto”, ha detto Nancy Paladino, direttrice del reparto famigliare del Boston Health Care for the Homeless.
In altri stati e città la situazione è analoga. A indianapolis, Indiana, i rifugi per i senza casa sono costretti a rifiutare asilo agli sfollati perchè strapieni, e un sempre maggior numero di costoro sono costretti a chiedere ”buoni alloggio” per alberghi forniti da associazioni senza scopo di lucro come la United Way.
Tarya Seagraves-Quee, una ex-infermiera di 37 anni, ha dichiarato a The Huffington Post che l’ospitalità trovata in un motel le ha ”salvato la vita”. Vive da due mesi con tre dei suoi quattro bambini in una stanza piccolissima con un unico letto. ”Ma ce la caviamo”, ha detto, ”cerchiamo di usare l’esiguo spazio al meglio, e vicino al lavandino ho sistemato un forno a microonde per cucinare”.