D’Alema al Tg3: “Restiamo in Afghanistan ma cambiamo strategia, ai civili aiuti e non bombe”

Ritirarsi dall’Afghanistan dopo le esternazioni di Bossi «sarebbe un segno di debolezza per un grande paese. Noi siamo lì sotto l’egida dell’Onu in una missione internazionale e dobbiamo cercare di far sì che abbia successo. Non dobbiamo lasciare l’Afghanistan ai terroristi e al fanatismo islamico». A parlare è l’ex ministro degli Esteri Massimo D’Alema in un’intervista al Tg3, in cui l’esponente del Pd chiede al governo «maggiore serietà» e di non farsi guidare dai sondaggi.

D’Alema inoltre ricorda che la richiesta di una conferenza sull’Afghanistan fu presentata dal governo di centrosinistra italiano e che rimase isolata a causa del governo Bush negli Usa: «Quando la lanciammo, eravamo isolati, perché c’era Bush. Credo che oggi ci siamo maggiori possibilità che questa vecchia proposta del governo di centrosinistra possa essere all’attenzione dei governi europei e degli Stati Uniti».

L’ex ministro degli Esteri aggiunge che «il governo deve dare alle forze armate ciò che essi chiedono. Il vero problema è politico. È evidente che la situazione in Afghanistan è drammatica e bisogna cambiare strategia, bisogna puntare di più sull’aiuto alle popolazioni civili. Non bisogna bombardare i villaggi, perché in questo modo si semina odio e si uccidono le persone innocenti. Bisogna riportare al dialogo tutte quelle componenti della società afghana che non stanno con Al Qaeda ma che evidentemente non stanno neanche con Karzai».

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Lorenzo Briotti