Prima dà del "magnaccia" a Silvio Berlusconi e poi Antonio Di Pietro prende di mira l’esecutivo accusandolo di portare avanti un progetto «piduista, che si rifà a quanto ipotizzato dall’organizzazione di Licio Gelli». «Le intercettazioni che loro vogliono limitare ci fanno vedere un capo del governo che fa un lavoro più da magnaccia, impegnato a piazzare le veline che parlavano troppo» ha detto il leader dell’Italia dei Valori nel corso della conferenza programmatica del partito, a Campobasso.
Nel suo Molise, il leader dell’Italia dei Valori è scatenato contro l’esecutivo e contro il Cavaliere. Ribadisce l’impegno per il referendum per chiedere ai cittadini di esprimersi sulle leggi ad personam varate in questo primo scorcio di legislatura, e poi attacca a testa bassa: «Il programma è quello di Previti e di Licio Gelli. Per la giustizia è previsto il doppio binario che prevede un’azione ordinaria contro i cittadini normali e l’impunità per la Casta, poi la denigrazione dei magistrati onesti. E il programma non finisce qua, perchè c’è anche il ridimensionamento degli organi di controllo dello Stato, a partire dalla Corte Costituzionale, dal Csm e per finire al Parlamento».
Tutto questo porta Di Pietro a sostenere che per l’Italia si prepara «una deriva totalitaria», con la quale i cittadini saranno «sempre più sudditi». «C’è un proposito piduista – accusa ancora l’ex pm di Milano – perchè tale è l’azione di questo governo. E viene da chiedersi se Berlusconi sia quello che esegue gli ordini o sia il mandante».
«Berlusconi sta utilizzando tutto questo tempo in parlamento per farsi le leggi che servono a lui, soprattutto una legge che gli permette di non essere più processato, fosse manco il Padreterno». Di Pietro è tornato poi a parlare del nuovo «lodo Schifani» sull’immunità alle alte cariche dello Stato. «Noi dell’Idv – ha confermato l’ex ministro – faremo un referendum per permettere ai cittadini di abrogare questa legge in modo che anche lui sia uguale agli altri».
