di Archangel
Io credo che i girotondini che martedi hanno manifestato con Di Pietro e contro il governo a Piazza Navona non vadano presi sul serio. Ne’ ritengo che rappresentino un pericolo di alcun genere, tranne forse quello di essere rumorosi e sboccati. Sono quattro gatti che non riuscirebbero nemmeno ad uscire a calci da una busta di carta bagnata. Sono un movimento senza nome, senza confini e senza destino. Quando si tratta di protestare in piazza ce li troviamo sempre tra i piedi e, ahime’, non possiamo far nulla per fermarli perche’ viviamo in democrazia e ognuno puo’ lamentarsi quando, come e dove vuole. Pero’ va anche detto che c’e’ un limite a tutto e che certe cose si possono dire all’osteria, magari dopo ripetute libagioni, ma non in una delle piazze piu’ belle e famose del mondo. Anche sforzandosi di non esagerare, direi che nulla del genere, a memoria di osservatore, si era mai visto e ascoltato. Coloro che si sono alternati sul palco si sono esibiti in un fiorilegio di insulti di cattarere sessuale, religioso e quant’altro. La piu’ scatenata e’ stata l’attrice Sabina Guzzanti, nota (a chi la guarda) personaggio televisivo conosciuta per non aver peli sulla lingua. Ascoltate: "A me non me ne frega niente della vita sessuale di Berlusconi. Ma tu non puoi mettere alle Pari opportunità una che sta lì perché t’ha succhiato l’uccello (sic), non la puoi mettere da nessuna parte ma in particolare non la puoi mettere alle Pari opportunità perché è uno sfregio". Mara Rosaria Carfagna ha la sventura di essere stata una soubrette prima di entrare in politica e di essere stata inclusa nel governo Berlusconi come ministro per le Pari Opportunita’. I tedeschi quando l’hanno vista l’hanno definita ”la piu’ bella ministra del mondo”, ma non divaghiamo. Si e’ laureata in legge con 110 e lode ed e’ poi stata eletta deputata. Ma tutto questo alla Guzzanti (che laureata non e’) interessa poco: per quanto la riguarda Mara Carfagna si e’ guadagnata la poltrona di ministro saltando da un letto ad un altro. La Guzzanti si e’ anche inventata uno stornello romanesco per attaccare la sua rivale, nel solco delle famose ”Osteria numero sette..”ecc. ”Osteria delle ministre / paraponzi ponzi po’ / le ministre son maestre / paraponzi ponzi po’ / e se al letto son portento, figuriamoci in Parlamento / dammela a me Carfagna / dammela a me Carfa”’. Sistemata cosi’ la Carfagna, la Guzzanti e’ passata al Cavaliere, gridando alla platea delirante che ”la prossima volta Berlusconi nel giorno del giuramento dei ministri del governo potra’ dire ‘Pari Opportunita’ succhiamelo (sic), col plauso di tutti gli italiani”. E poi: Berlusconi usa il viagra, questo lo sanno tutti, infatti uno dei suoi nomignoli è "presidente vaso dilatatorio" e i suoi assistenti si chiamano "vasellinati" o "vaso dilatati". E’ quindi giunta la volta di Beppe Grillo, che per non essere da meno della Guzzanti, ha preso di mira Napolitano e il papa. Il capo dello Stato, ha detto Grillo, ”e’ un Morfeo che sonnecchia, ma poi firma provvedimenti per la banda dei quattro”. Quanto al Papa ”fra vent’anni sara’ all’inferno tormentato da diavoloni frocioni attivissimi”. E poi: ”"E’ tutta una presa per il culo!", lo Stato è fallito, il Paese non c’è più, la politica è finita, gli assassini sul lavoro, i licenziamenti in arrivo, i veleni Ogm, il disastro energetico alle porte, ce n’è pure per la "fica in leasing", le ministre che la danno. Fatevi un bel passaporto e andate tutti a fanculo!". Credo che neanche al Bagaglino si dicano cose del genere. Un dato consolante e’che il baccanale di Piazza Navona ha suscitato un vespaio di polemiche e una quantita’ di dissociazioni. Berlusconi ha definito l’accaduto ”spazzatura”, ed anche il Partito Democratico si e’ fatto sentire con il capogruppo al Senato Anna Finocchiaro (Veltroni ha preferito sorvolare) che ha detto ”gli attacchi contro il Quirinale e il Papa sono inaccettabili e sbagliati". Una condanna che lascia un po’ perplessi, visto che il partito di Di Pietro e’ alleato del Pd. Ma tant’e’. Molto duri i toni della Sir, l’agenza di stampa della Conferenza episcopale italiana, per la quale le offese rivolte ieri al Papa dal palco di piazza Navona "nascono e crescono" in una palude di "menzogna e ignoranza" alla quale la "coscienza laica" del paese si ribella. "Trasformare una manifestazione pubblica di dissenso su importanti scelte politiche in un’occasione per insultare e offendere altri con toni di inconcepibile volgarità non può e non deve essere considerata un’espressione di democrazia e, quindi, neppure di intelligenza". La carnevalata di Piazza Navona lascera’ presto le prime pagine dei giornali, ma dubito che lascera’ la memoria della gran parte degli italiani, che forse vorrebbero vedere un’opposizione diversa, non dico all’inglese, ma neppure taiwanese. Concludendo, e’ possibile che le sparate della Guzzanti, di Grillo e degli altri riescano ad aumentare i consensi per Di Pietro e compagni di strada girotondini, ma io scommetterei un mese di stipendio che serviranno molto di piu’ a Berlusconi.