Se c’era bisogno di un’altra prova dell’assalto in atto a Rai3, puntuale è arrivata l’aggressione del ministro dell’Agricoltura, Luca Zaia, che nel nome del dialetto tenta di colpire una delle ultime piazze mediatiche che ancora ospita punti di vista diversi da quelli dominanti.

Se davvero si vuole potenziare l’informazione locale bisogna invece prevedere appuntamenti su tutte le reti nazionali e possibilmente in orario di grande ascolto. Siamo sicuri che Rai2 da sempre così sensibile alle esigenze del federalismo militante vorrà rispondere all’appello del ministro.
Quanto all’uso del dialetto sarebbe infine interessante sapere come sarà scelto quello ufficiale, dal momento che in molte realtà a pochi chilometri di distanza si parlano dialetti distinti e distanti, a meno che non si prevedano anche edizioni provinciali, comprensoriali, comunali, di frazione e di borgo.