di Cristina
Aeroporto di Catania il 16 agosto, fine delle vacanza in Sicilia, l’unica settimana di ferie che questa estate mi sono potuta concedere in quanto lavorativamente precaria, e trovo la tipica sorpresa ad attendermi: volo per Bologna con Myair in ritardo prima di 50 minuti, poi di 5 ore e mezzo, poi di 10 ore e infine si presenta l’ipotesi di partire addiruttura 48 ore dopo, per mancanza di aeromobili disponibili. A tale prospettiva, mi precipito al banco della Meridiana, dove con aria candida l’hostess mi dice che il volo disponibile costa 300 euro. La forza della disperazione e la speranza che il biglietto non utilizzato mi venga rimborsato, pago e prendo il volo. Il volo della Myair alla fine parte con 48 ore di ritardo, la compagnia non ha annullato il volo per evitare più rimborsi possibili. Io mi chiedo perché l’Enac, al quale mi sono rivolta per far valere i miei diritti di passeggero esaurito, deluso e spennato, non ponga regole sui ritardi massimi, oltre i quali la compagnia deve essere costretta ad annullare il volo e rimborsare a prescindere il passeggero. Meno male che si va in vacanza una volta o due l’anno, altrimenti resteremmo tutti con il portafoglio vuoto e con l’amaro in bocca. Diffidate delle compagnie low cost.