DIPIETRO ATTACCA NAPOLITANO TRA GLI APPLAUSI DELLA FOLLA: IL COLLE, ”OFFENSIVO E PRETESTUOSO”

Un migliaio di persone ha affollato piazza Farnese, a Roma, per la seconda giornata di protesta contro la riforma della giustizia del governo, organizzata da Antonio Di Pietro. Oltre al leader dell’Italia dei valori, presenti i sostenitori storici, da Beppe Grillo a Marco Travaglio. Sul palco si si sono susseguiti gli interventi, introdotti da Sonia Alfano. «Questo governo è stato messo lì per accordi precisi con la mafia», ha detto Grillo prima di unirsi agli altri oratori. «Ogni anno 9 miliardi di euro dell’Unione europea spariscono nelle mani della camorra e della mafia», ha detto ancora, «siamo noi che li finanziamo». Mentre «Provenzano e Totò Riina sono in galera, i mandanti sono in parlamento», ha aggiunto. Quanto al Pd ha poi commentato, «se fosse stato morale avrebbe abbracciato il primo V-day, ma la morale lì non c’è mai stata». Grillo comunque non ha perso la speranza: «aspettiamo la catastrofe con ottimismo», ha assicurato, «siamo i perdenti sorridenti».

Durante la manifestazione fischi e urla della piazza contro il capo dello Stato. A causare la reazione della folla è stato la rimozione di uno striscione su cui era scritto: «Napolitano dorme, l’Italia insorge». Dal palco, Antonio Di Pietro ha stigmatizzato la rimozione dello striscione e si è rivolto direttamente a Napolitano: «Lei dovrebbe essere l’arbitro, a volte il suo giudizio ci appare poco da arbitro e poco da terzi», ha detto. «Noi la rispettiamo – ha assicurato il leader Idv – ma lo possiamo dire o no, rispettosamente, che non siamo d’accordo che si lasci passare il Lodo Alfano, che non siamo d’accordo nel vedere i terroristi che fanno i sapientoni mentre le vittime vengono dimenticate?». «Il silenzio è mafioso e per questo non voglio rimanere in silenzio», ha insistito Di Pietro. E di nuovo rivolto al Presidente della Repubblica, ha aggiunto: «Dica che i mercanti devono andare fuori dal tempio, dal Parlamento e noi lo approveremo».

Sulle parole del leader dell'Idv è subito bufera. Fini difende Napolitano e la Camera applaude: «È lecito e naturale il diritto di critica politica, ma questa non può mai travalicare il rispetto che si deve al presidente della Repubblica, che rappresenta tutta la Nazione al di là del fatto che sia stato eletto o meno all’unanimità».

Il Quirinale interviene con una nota per rispondere alle critiche avanzate dal leader dell’Italia dei Valori. «La Presidenza della Repubblica – si legge nel comunicato – è totalmente estranea alla vicenda dello striscione nella manifestazione svoltasi oggi in Piazza Farnese a Roma a cui fa riferimento l’on. Di Pietro. Del tutto pretestuose – si osserva – sono comunque da considerare le offensive espressioni usate dallo stesso on. Di Pietro per contestare presunti silenzi del Capo dello Stato, le cui prese di posizione avvengono nella scrupolosa osservanza delle prerogative che la Costituzione gli attribuisce». 

E  il Pd scarica l'ex pm. «Di Pietro si astenga dall’usare, anche indirettamente, aggettivi infamanti riferendosi all’agire del Presidente Napolitano ed eviti di coinvolgere il Capo dello Stato in polemiche strumentali», dice Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato. «Accolga chi vuole nella sua piazza – continua- ma non cerchi alibi alla propria dissennatezza politica. Ringraziamo ancora una volta il Presidente della Repubblica per l’equilibrio, la saggezza e l’attenzione alle istituzioni e al Paese con cui esercita il suo mandato».

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