L’Airbus dell’Air France avrebbe incrociato una tempesta ad altissima quota in cui la temperatura era addirittura di 83 gradi sotto zero. Lo afferma Humberto Barbosa, coordinatore della stazione di osservazione satellitare dell’università dell’Arizona. Secondo l’esperto, «temperature del genere possono avere ridotto significativamente la velocità dell’aereo, il pilota automatico può aver cercato di correggere il problema sulla base dei sensori, che però probabilmente sono andati in tilt o si sono congelati».
In effetti, nuvolose imponenti e fino ad ora mai osservate sono apparse negli ultimi tempi in Gran Bretagna e, nell’emisfero Sud, in Nuova Zelanda. Gli scienziati, per ora, le hanno codificate con il nome di “asperatus” dal termine latino che significa “tempestoso”. Sono, come si può vedere dalla foto accanto, davvero impressionanti.
Per ulteriori chiarimenti, è necessario però recuperare le scatole nere che si trovano disperse da qualche parte, a 4 mila metri di profondità, negli abissi tra Rio de Janeiro e Parigi. Il sommergibile a propulsione nucleare Emeraude della marina francese si unisce, nella ricerca, alle sei navi brasiliane e due francesi.