“Questo foglio me lo voglio incorniciare perchè dalla vita ho avuto una seconda possibilità da cui devo tirare fuori il meglio”. La carta d’imbarco che il genovese G.G., dipendente di una grande azienda del capoluogo ligure, stringe tra le mani è quella dell’Airbus 330-200 dell’Air France decollato alle 19 di domenica dall’aeroporto di Rio de Janeiro e diretto a Parigi, precipitato nell’Oceano Atlantico.
G.G., che ha preferito rimanere anonimo, non era a bordo: anche lui è scampato alla tragedia, grazie a una serie di circostanze che hanno del miracoloso. Lo ha rivelato, in esclusiva, ai microfoni dell’emittente genovese ‘Telenord’: un’errore sull’orario di partenza del volo, una carta argento e una hostess gli hanno salvato la vita. “Avevo sbagliato orario e il taxi mi è venuto a prendere in anticipo. Seconda coincidenza: a Rio di solito per andare in aeroporto ci si impiega un’ora, un’ora e mezza: quella volta, essendo domenica, non c’era traffico e in un quarto d’ora sono arrivato a destinazione, all’una e mezza. Terza coincidenza: all’aeroporto di Rio per fare il ceck-in di solito si impiegano due o tre ore: ma mi avevano appena consegnato la carta d’argento Air France”.
