Disastro Hudson/ L’agenzia per la sicurezza sospende i voli a vista. Tutti i pericoli del “corridoio di Hudson”

Dopo il tragico incidente sul fiume Hudson in cui sono morte nove persone, tra cui 5 italiani, l’agenzia americana per la sicurezza, la National Transportation Safety Board ha deciso di sospendere i voli a vista in quello che i piloti chiamano “il corridoio di Hudson”. Una disposizione di  “no fly zone” temporanea e preventiva, seguita a non poche polemiche sulla pericolosità della zona per i velivoli che la solcano.

Sopra al fiume Hudson, nello spazio che divide New York dal New Jersey dove oggi un elicottero con cinque turisti italiani a bordo si è scontrato in volo con un piccolo Piper, esiste un corridoio aereo appositamente a disposizione di elicotteri e aerei di piccole dimensioni.

Si tratta del ‘corridoio dell’Hudson’, come abitualmente lo chiamano i piloti. Un”sentiero” aereo grosso modo a forma di “U”, dove è consentito il volo a vista (VFR) che lambisce a accompagna la sagoma dell’isola di Manhattan, più o meno da Wards Island a nord dell’East River, fino giù a Battery Park, alla punta di Manhattan, per poi risalire lungo l’Hudson verso Nord.

Per volare nel corridoio «non è necessario avere l’autorizzazione al volo – ha spiegato alla Cnn Dan Rose, un pilota che abitualmente opera in quell’area – basta sintonizzarsi su una specifica frequenza e segnalare da dove si parte e dove si sta andando. In quello spazio non c’è controllo aereo, anche perchè data la densità dei voli sarebbe probabilmente impossibile. E’ consuetudine per ogni pilota volare a distanza di sicurezza dagli altri velivoli».

Nel ”corridoio dell’Hudson” volano ogni giorno decine e decine di elicotteri, e spesso un certo numero di piccoli aerei da turismo. I voli più frequenti sono, come nel caso dell’incidente di domenica, quelli turistici, ma il corridoio dell’Hudson è molto frequentato anche da elicotteri della polizia, delle forze armate, di catene radiotelevisive, di ospedali per trasporti d’emergenza, oltre che da cittadini che abitualmente usano l’elicottero per spostamenti d’affari.

Come riferisce l’Ansa, un mese fa l’ispettore generale del ministero dei Trasporti aveva criticato la Federal Aviation Administration perché i livelli di sorveglianza esercitata sui cosiddetti voli ‘a richiesta’ sono decisamente inferiori a quelli sui voli commerciali.

Dopo l’incidente di domenica sull’Hudson, a New York, la responsabile della National Transportation Safety Board Deborah Hersman ha detto che c’è chiaramente “una disparità di sorveglianza”.

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