Notizie contrastanti e contradditorie dal mondo. Ancora molte ombre, ma anche qualche luce. Fino a ieri erano solo tinte cupe e fosche.
Il segretario al Tesoro americano Timothy Geithner ha annunciato con sicurezza che negli Usa non vi saranno più crisi bancarie, quanto meno a breve.
Ma il Governo americano vuole essere più sicuro che i banchieri non si rimettano a combinare i guai che hanno messo in moto la recessione, a volte per megalomania e stupidità, a volte per avidità personale, a volte anche perché al potere politico l’euforia faceva comodo come l’anestetico dato a un ferito aiuta anche il medico. Per questo, il Governo vorrebbe convertire i prestiti federali alle banche trasformandoli in azioni.
E forse anche spinte dal timore di un intervento troppo diretto del Governo (che avrebbe anche l’effetto di mettere rigidi vincoli al sistema dei premi milionari cui i dirigenti delle grandi banche sono abituati), le banche hanno prodotto trimestrali molto buone e superiori alle aspettative (aiutate in questo da un po’ di finanza creativa, resa possibile da cambiamenti dell’ultima ora nelle regole contabili).
Bank of America: gli utili sono volati a 4,2 mld di dollari nel primo trimestre; Citigroup è tornata all’attivo; in attivo anche Jp Morgan; sono migliorati i conti di General Electric.
E sono ripartite fusioni e acquisizioni, anche nel settore dell’informatica, facendo pensare a grandi manovre in vista del nuovo grande balzo in avanti.
E così Oracle compra Sun Microsystems per 7,4 miliardi di dollari. Intanto, Intel ha annunciato che per l’industria dei computer il peggio è passato spingendosi a prevedere una modesta crescita.
Altro segnale: viene dall’auto. Il mercato in Europa sembra in ripresa e a Shanghai è stato annunciato che la Porsche entra con la Panamera nel settore delle berline: un po’ come se la Ferrari facesse la serie 3 della Bmw.
Resta la crisi della pubblicità. Google ha registrato ricavi in calo per la prima volta. E il mondo dei giornali è attraversato da forti venti di crisi davvero grave.