Il New York Times pubblica un’analisi del suo columnist Saul Hansell sul vespaio suscitato dal presidente dell’Associated Press, Dean Singleton, che minaccia ritorsioni ed azioni legali contro i siti web che si appropriano del materiale dell’agenzia.
Secondo Hansell, anche se l’Ap vincesse la sua battaglia «è difficile capire quali benefici otterrebbero l’agenzia o le aziende editoriali che ne sono proprietarie».
«Il vero problema – scrive Hansell – è che l’Ap non tiene in considerazione cosa rubano coloro che accusa di pirateria. Nel peggiore dei casi, costoro impediscono ai clienti dell’AP di mettere a disposizione dei lettori gli stessi articoli gratuitamente, riducendosi a raccogliere così ben scarse entrate pubblicitarie».
Ma quello che è veramente ironico riguardo alle sfuriate di Singleton, prosegue Hansell, «è che i suoi clienti paganti includono quasi tutti i siti web che offrono informazione gratuita».
Hansell conclude con un paradosso che certo non piacerà a Singleton, e cioè che «è la stessa esistenza dell’Ap a creare la piaga delle news gratuite. E quindi, in base alla logica dell’industria dei giornali, Singleton ha una sola scelta: risolvere il problema alla radice e chiudere la sua agenzia».