Con la crisi economica che sta causando la chiusura di numerosi quotidiani americani, il senatore democratico Benjamin Cardin ha presentato un disegno di legge per aiutare l’editoria mediante la trasformazione dei giornali in aziende senza fini di lucro e consentirgli così di ridurre il loro carico fiscale.
Un portavoce di Cardin ha dichiarato alla Reuters che il disegno di legge non è ancora stato appoggiato da altri senatori, ma che ha suscitato grande interesse tra gli organi di informazione, impelagati nella crisi e costretti ad effettuare massicci licenziamenti.
Il disegno di legge conferirebbe ai quotidiani lo stesso status delle stazioni trasmittenti pubbliche. I giornali sarebbero liberi di pubblicare ogni tipo di notizie, incluse le campagne elettorali, ma non potrebbero più conferire il loro appoggio a questo o a quel candidato.
La pubblicità e gli abbonamenti non sarebbero tassati, e i contrubuti esterni potrebbero essere dedotti dalle tasse. Il portavoce di Cardin ha precisato che il disegno di legge è diretto ai giornali locali e non a conglomerate che possiedono anche stazioni radio e televisive.
”Stiamo perdendo l’industria editoriale – ha detto Cardin – e questa è una vera tragedia per le nostre comunità in tutto il Paese e per la nostra democrazia”.
Nei mesi scorsi, il Seattle Post Intelligencer, il Rocky Mountain News, il Baltimore Sun, il Chicago Tribune, e il San Francisco Chronicle hanno chiuso o hanno annunciato che stanno per farlo. La catena Gannett Co. e  l’Advance Publications hanno messo per la seconda volta in congedo numerosi giornalisti.
