IL CAIRO – In Egitto si e' aperto questa mattina ed e' stato aggiornato al 21 maggio su richiesta della difesa, il processo contro l'ex ministro dell'Interno Habib el Adly e sei suoi collaboratori per la violenta repressione contro i manifestanti anti-Mubarak e per avere ritirato la polizia dalle strade fin dai primi giorni della rivolta di gennaio. Secondo l'accusa, gli imputati hanno contribuito e incitato a uccidere i manifestanti fra il 25 e il 31 gennaio, ordinando di usare la forza per reprimere le manifestazioni con l'uso di proiettili veri e anche lanciando automezzi della polizia contro i manifestanti al Cairo e in numerosi altre zone del Paese. El Adly e' comparso stamattina davanti alla corte d'assise del Cairo in un tribunale nella zona di Tagammuh el Khames alla periferia della capitale egiziana, sotto imponenti misure di sicurezza. All'esterno centinaia di manifestanti hanno urlato slogan contro l'ex ministro e i suoi collaboratori chiedendone la condanna. In base alla legislazione egiziana rischiano la pena di morte. Secondo un rapporto presentato al ministero della Giustizia sono 846 le persone uccise nella repressione della rivolta che ha rovesciato Hosni Mubarak.