CHIESTO RISCATTO – Le autorità tedesche starebbero negoziando il pagamento di un riscatto. E’ quanto avrebbe detto il ministro egiziano per il Turismo, secondo quanto riferito dall’agenzia semi-ufficiale Mena. I rapitori avrebbero chiesto inizialmente 15 milioni di dollari. Ma Garana ha spiegato che l’ultima richiesta sarebbe di poco più di 6 milioni. I sequestratori sarebbero del Ciad. Lo riferiscono fonti della sicurezza egiziana all’inviato della tv araba «Al-Jazeera». Le autorità locali avrebbero individuato i rapitori, che si troverebbero lungo il confine tra Egitto e Sudan, all’interno del territorio sudanese.
NOTTE D’ANGOSCIA PER I FAMILIARI – Quella appena trascorsa è stata una notte d’angoscia per i familiari dei cinque torinesi rapiti in Egitto. «Abbiamo atteso un segnale positivo dopo le mille voci ma nessuno ci ha dato conferme» hanno detto stamattina i familiari di Lorella Paganelli, 49 anni, funzionaria dell’Unicredit, residente a Venaria (Torino). «È un’angoscia continua – hanno aggiunto – ma contiamo sul lavoro della Farnesina e di tutti coloro che sono impegnati nelle trattative». Uno stato d’animo condiviso dalle persone che sono più vicine anche Giovanna Quaglia, Walter Barotto e Mirella De Giuli, Michele Barrera, gli altri quattro torinesi tenuti in ostaggio. Anche ad Asti, nella sede della Aleramo Viaggi che ha organizzato il tour in Egitto, c’è attesa. «Anche stamattina abbiamo sentito i colleghi dell’agenzia egiziana – hanno sottolineato i titolari Gino Lizzi e Valter Balsamo – ma non ci sono novità. Il proprietario è direttamente coinvolto nella trattativa perchè tra i rapiti c’è anche un suo familiare. È in un posto di polizia vicino al luogo dove è avvenuto il sequestro. Non è chiaro però se i turisti sono attualmente sequestrati in Egitto o in Sudan. È un particolare incerto».