La Suprema Corte fa sapere che c’è stato un errore di comunicazione di dati tra Siena e Roma all’origine della differenza tra i voti conteggiati dal ministero dell’Interno per la circoscrizione dell’Italia Centrale per le elezioni del Parlamento Europeo e i voti conteggiati per la medesima circoscrizione nel verbale approvato dall’Ufficio Elettorale Nazionale presso la Corte di Cassazione.
La Suprema Corte ha dovuto effettuare un controllo più accurato dei voti pervenuti, a causa di numerose discordanze, una fra tutte, il nome di uno degli eletti. Dal verbale della Cassazione risultavano infatti spariti circa 100mila voti, metà dei quali appartenenti al Pd. Che perciò ha perso un seggio, attribuito inizialmente al Roberto Gualtieri. E che, nell’ultimo verbale della Suprema Corte era planato nel Nord-Ovest, dove risultava incaricato per Strasburgo il democratico Francesco Bonanini, presidente del Parco delle Cinque Terre.
Non solo il Pd aveva visto sparire i suoi voti, anche il Pdl ne aveva persi 28.000, senza contare i 6.273 dell’Italia dei Valori i 4240 dell’Udc i 4141 della Lega e i 5114 di Rifondazione Comunista-Pdci. L’Ufficio Elettorale Nazionale fa sapere che procederà con urgenza alla conseguente rettifica dei dati riportati nel verbale approvato.