ELEZIONI USA: OBAMA SCEGLIE JOSEPH BIDEN COME SUO VICE

Barack Obama ha scelto il veterano di Washington Joe Biden come vice e lo presenta agli elettori oggi all’Old State Capitol di Springfield in Illinois, la città di Abraham Lincoln che nel febbraio 2007 fece da trampolino alla sua corsa alla Casa Bianca. Fonti democratiche hanno dato il via ai media prima dell’ arrivo dell’sms o dell’e-mail con cui la campagna di Obama aveva promesso di far conoscere il nome del prescelto. Sessantacinque anni, da oltre 30 al Senato e senza peli sulla lingua, Biden porta a Obama una vasta esperienza in campo internazionale, in grado di rafforzare il messaggio di cambiamento del più giovane collega. "Posso dirvi che non è una ‘yes person’", aveva detto il candidato alla presidenza degli Stati Uniti che il 28 agosto riceverà dalla Convention democratica di Denver l’investitura ufficiale alla gara del 4 novembre contro John McCain.

In un esempio di sfida ai media tradizionali e di inedita strategia di raccolta del consenso nell’era del web, Obama aveva promesso di annunciare via sms il nome del suo vice, ma a poche ore dall’ufficializzazione della decisione la Cnn ha fatto lo scoop, dopo che si è saputo che una scorta del Secret Service era in arrivo nella casa di Biden in Delaware e che altri due papabili, il senatore dell’Indiana Evan Bayh e il govenatore della Virginia Tim Kaine erano stati esclusi. Cattolico, astemio, risposato dopo esser rimasto tragicamente vedovo giovanissimo, Biden ha tre figli, uno dei quali in procinto di partire per l’Iraq. Era stato candidato alla nomination democratica, ma in gennaio si era ritirato dalla corsa: "Interrogativo numero uno: la persona è pronta ad essere presidente? Secondo, potrà aiutarmi a governare in questo momento di crisi economica e di sfide all’estero? Terzo, l’indipendenza: voglio qualcuno capace di contraddirmi, qualcuno che non sia una ‘yes person’ quando si tratta di decidere", aveva anticipato Obama alla Cbs. I pronomi sembravano cruciali: qualche giorno fa lo stesso Obama era stato sorpreso a definire il potenziale vice un "lui", adombrando l’inevitabile conclusione che la sua ex avversaria Hillary Clinton fosse stata scartata definitivamente. In realtà, l’ex First Lady non era stata neppure sottoposta al processo di "vetting", il laborioso esame da parte della campagna degli angoli più oscuri del passato finanziario e personale di un candidato a una carica federale.

MCCAIN PENSA A ROMNEY, NYT, SPUNTA PETRAEUS – Due fonti del partito di John McCain hanno indicato che il candidato repubblicano avrebbe optato per il suo arcirivale, l’ex governatore del Massachusetts Mitt Romney, come compagno di corsa verso la Casa Bianca. Il blogger Mike Halperin del settimanale ha ‘sparato’ l’opzione Romney oggi sul suo sito ‘The Page’, poi ha fatto parziale marcia indietro precisando che McCain non ha ancora formalizzato l’offerta. Il New York Times, citando fonti della campagna, ha a sua volta inserito una carta finora non giocata tra i nomi ancora in ballo: il generale David Petraeus, comandante delle truppe in Iraq che il prossimo mese lascerà Baghdad per diventare in Florida il capo di tutte le forze Usa in Medioriente. McCain ha ancora vari giorni per annunciare la scelta del suo vice-presidente. La Convention repubblicana si apre il primo settembre a St. Paul in Minnesota. 

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