SALERNO 26 APR Gildo tira fuori un pezzo di c – SALERNO, 26 APR – Gildo tira fuori un pezzo di carta e legge le parole esatte del perito bocciato dalla Procura di Salerno sul dna di Danilo Restivo. ''Vincenzo Pascali ha ammesso davanti al gip di aver sbagliato'', premette il fratello di Elisa Caps. Poi, davanti all'aula dell'incidente probatorio, spiega tecnicamente: gli errori sono aver ceduto la maglia di Elisa – dove i carabinieri del Ris di Parma e Roma hanno trovato il dna dell'unico indagato per l'omicidio – alla collega che ''gli metteva fretta', prima di analizzarla. E anche le valutazioni sulla rilevabilita' della traccia sono state un errore. Pascali pero' si e' anche difeso: ''Vi pare che proteggo i preti? Io sono una persona onesta'', ha detto ai giornalisti. E oggi, durante la terza udienza, ha attaccato la strumentazione usata dal Ris: talmente all'avanguardia da essere poco attendibile; quei 'kit' funzionerebbero nel 25% dei casi, secondo un articolo scientifico presentato dal perito, che cosi' ha replicato all'accusa di aver usato ''metodologie desuete''. ''Pascali ha ammesso di aver sbagliato nella determinazione della quantita' minima necessaria alla determinazione di un profilo completo di Dna – ha ricostruito Gildo, nell'unica pausa di una lunga seduta che e' tuttora in corso -. Inoltre ha detto di aver scritto la perizia in modo affrettato: si e' giustificato in merito davanti al gip Attilio Franco Orio che lo incalzava''. Punto cruciale della relazione di Pascali, secondo Gildo, e' poi la maglia di Elisa: ''Sin dalle prime analisi Pascali aveva detto che c'erano delle tracce biologiche sulla maglia, ma non l'ha analizzata. Oggi ha detto che anche su questo ha fatto un errore. Ha sostenuto infatti che gli altri periti gli chiedevano i reperti e ha ammesso di averne dato uno di fondamentale importanza come la maglia, sbagliando''. Pascali non ammette nulla fuori dall'aula: inseguito dai giornalisti, spiega che il processo deve svolgersi solo in tribunale a va assolutamente protetto dalle ''voci''. Poi pero' si sfoga, ritornando alle critiche ricevute dal Ris: ''Quindici anni fa sono venuti ad imparare da me..Almeno, e' cosi' per uno di loro''. Non solo. Da qualche parola sembra ritenere di essere proprio sotto attacco. Sono due i casi nei quali ha infatti ricevuto, recentemente, una pesante smentita dai carabinieri del reparto investigativo scientifico: oltre all'omicidio di Elisa, il delitto dell'Olgiata. ''A voi pare un caso?'', commenta la circostanza rispondendo ai giornalisti, mentre lascia l'aula. Non vuole entrare nel merito della sua relazione davanti al gip, ma a domanda, sulle analisi effettuate dal Ris, risponde che sono stati analizzati ''reperti diversi'', si puo' dire che le due perizie siano ''complementari''. ''Assolutamente no – replica uscendo piu' tardi il legale dei Claps, Giuliana Scarpetta – posso dire solo che dall'esame del professore Pascali abbiamo avuto la conferma che il suo lavoro era incompleto e insufficiente, quindi era necessario fare una perizia come quella che hanno fatto i Ris. Del resto lui stesso alla fine ha dichiarato: 'io ho fatto un lavoro frettoloso'''. Trapela la perplessita' del comandante del Ris di Parma Giampietro Lago e del maggiore Andrea Berti del Ris di Roma su una difesa che, agli occhi di molti dei presenti, e' sembrata un attacco al loro lavoro. Non l'ha interpretata cosi', invece, il legale di Restivo, Mario Marinelli, che oggi, come aveva annunciato in mattinata, non ha presentato osservazioni: ''Il professor Pascali non ha messo in discussione la perizia del Ris. C'e' stato un confronto garbato tra due persone di un certo impegno professionale''.
