È stazionaria e sedata Eluana Englaro, la donna da 17 anni in stato vegetativo da sette giorni nella casa di riposo "La Quiete" di Udine, dove da tre giorni le sono state sospese idratazione e alimentazione. Nella struttura sono cominciati gli accertamenti che la Regione Friuli Venezia Giulia ha disposto per «scongiurare ogni eventuale presenza di illeciti chiaramente identificabili».
LA REGIONE – Altri accertamenti saranno eseguiti anche da un consulente della Procura della Repubblica di Udine che, su delega del pm Antonio Biancardi, approfondirà le «anomalie amministrative» rilevate dai Carabinieri dei Nas che, sabato, hanno a loro volta fatto ispezioni e controlli. Sempre per lunedì, infine, è previsto l'avvio dell'esame, in Commissione, al Senato, del disegno di legge varato dal Governo per interrompere la sospensione della nutrizione di Eluana.
NESSUN PROVVEDIMENTO – «Al momento non c'è nessun provvedimento cautelare da parte della Procura di Udine»: lo ha detto l'avvocato Giuseppe Campeis, legale della famiglia Englaro, dopo un breve colloquio con il Procuratore di Udine, Antonio Biancardi. «Non posso aggiungere altro – ha detto Campeis -. Il Procuratore agirà prudentemente seguendo le indicazioni della Procura generale – ha aggiunto – e valutando tutti gli elementi acquisiti tramite i suoi consulenti». Anche per l'avvocato Franca Alessio, curatrice speciale di Eluana, «non c'è alcun motivo per ritenere la struttura non idonea, nemmeno con le motivazioni più fantasiose che si possono trovare».
MOBILITAZIONI DAVANTI ALLA CASA DI RIPOSO – Intanto si profila un'altra giornata di mobilitazione. Su iniziativa dell'associazione Cellula Coscioni Fvg, Radicali Italiani, Associzione Bruno Leoni, socialisti ed esponenti della società laica, si svolgerà, con inizio alle 20, un sit-in di fronte alla casa di riposo «La Quietè nel corso del quale saranno letti alcuni articoli della Costituzione». «La manifestazione – si legge in una nota – vuole essere un momento di testimonianza, di sostegno e di incoraggiamento per tutte le persone, medici e infermieri, volontari, amministratori, che si stanno impegnando a sostenere la causa di Beppino Englaro, che altro non è che quella della figlia Eluana».
