«Anche se a tanti chilometri di distanza, purtroppo in questo momento viviamo tutti sentimenti di partecipazione, di dolore, di preoccupazione e di rispetto per una situazione di sofferenza, ma non possiamo tacere che è un momento delicato e drammatico se si dovesse procedere alla consumazione della vita con una sentenza»: è netto il giudizio del cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi italiani, sulla sentenza che permette di staccare il sondino per l’alimentazione a Eluana Englaro, la ragazza in coma dal 1992.
«È un momento che fa veramente preoccupare – ha detto Bagnasco -e che deve far preoccupare tutti noi». Il presidente dei vescovi ha incontrato questa mattina i giornalisti in una conferenza stampa a Sydney, dove si trova per partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù che si apre ufficialmente oggi nella città australiana.
«Togliere idratazione e nutrimento nel caso specifico è come togliere da mangiare e da bere a una persona che ne ha bisogno, come ne ha bisogno ognuno di noi». Si tratta dunque, ha concluso di un «momento di forte preoccupazione, che deve far preoccupare e riflettere seriamente tutti noi e tutte le persone di buona volonta».
Se c’è una certezza nel caso di Eluana Englaro è che la famiglia, anzi il papà-tutore Beppino, ha intenzione di andare sino in fondo con in mano il provvedimento che consente di staccare il sondino della nutrizione alla donna, da 16 anni in stato vegetativo. Il padre ha già chiesto il ricovero della donna all’hospice Il Nespolo di Airuno, in provincia di Lecco, dove dovrebbe passare i suoi ultimi giorni una volta staccato il sondino per la nutrizione. La Procura generale di Milano ha fatto sapere che entro la metà della settimana prossima deciderà se impugnare o meno la decisione della Corte d’Appello. In una nota Gianfranco Montera, procuratore generale facente funzione, ha sottolineato il bisogno di «un adeguato approfondimento delle complesse problematiche giuridiche» nella convinzione che «da parte di tutti i protagonisti di così dolorosa e problematica vicenda ci si ispiri alla massima cautela e ponderazione».
